Tu sei qui: CronacaLite al mercato, prosciolto l'ex assessore Senatore
Inserito da La Redazione (admin), martedì 15 giugno 2010 00:00:00
È arrivata ieri per l’avv. Alfonso Senatore la fine della vicenda giudiziaria che lo vedeva implicato dopo una lite con un vigile urbano nell’area mercatale di Cava de’ Tirreni all'epoca in cui ricopriva la carica di assessore alla Sicurezza e Viabilità.
Gaetano Sgroia, giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Salerno, ha assolto il noto avvocato cavese dalle accuse di abuso d’ufficio e violenza a pubblico ufficiale. Il pm Rocco Alfano ne aveva chiesto il rinvio a giudizio, ma il Gup ha prosciolto Senatore, assistito dai legali Marco Senatore (suo fratello) ed Agostino De Caro, per “non aver commesso il fatto” e perché “il fatto non sussiste”.
L’accaduto risale al 4 novembre 2008, allorquando l’allora assessore alla Sicurezza, noto come lo “sceriffo” per via dei serratissimi controlli effettuati sul territorio metelliano, ebbe un’accesa discussione con un vigile urbano, da cui scaturì un violento litigio.
Al rifiuto di eseguire le sue indicazioni da parte del vigile, che dichiarò di non ammettere ingerenze nello svolgimento dei suoi compiti e di dover soddisfare esclusivamente le richieste dei suoi superiori, si innescò un duro scambio di battute dinanzi ai cittadini, molto meravigliati dalla situazione.
In pratica, il vigile urbano non voleva controllare un ambulante, che l’ex assessore riteneva abusivo, al quale non era stato assegnato un posto fisso nel mercato, ma che comunque possedeva regolarmente il permesso per l’esercizio dell’attività commerciale. Al culmine del diverbio il vigile avvertì un malore e venne trasportato in ospedale.
L’episodio, che ebbe vasta eco in città ed in particolare a Palazzo, fu prontamente discusso in sede di Consiglio comunale, allora guidato dal sindaco Luigi Gravagnuolo, che revocò la carica assessoriale ad Alfonso Senatore.
Ieri la completa assoluzione per l'avvocato cavese. “E’ la prova che la giustizia esiste e che fu un grave errore quello di cacciarmi dalla Giunta Gravagnuolo. Purtroppo, fu solo un alibi usato dalla passata amministrazione per mandarmi via, ma quando si agisce con coscienza non si ha nulla da temere”. Questo il commento di un soddisfatto Senatore, che poi ha aggiunto: “Ho ancora voglia di fare politica e di esprimere liberamente il mio pensiero”.
Fonte: Il Portico
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