Tu sei qui: CronacaLotta al caro vita, quando l'inizio?
Inserito da Livio Trapanese (admin), mercoledì 23 aprile 2008 00:00:00
Crescono i prezzi dei prodotti alimentari, rincarano le bollette di energia elettrica e gas, aumentano i costi del carburante, degli interessi sui mutui, della Ta.R.S.U. (Tassa Rifiuti Solidi Urbani), dell'I.C.I. (Imposta Comunale sugli Immobili), dell'addizionale I.R.Pe.F. (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) Comunale e Regionale, ecc. Incrementi che non hanno risparmiato neanche il periodo natalizio e pasquale, entrambi trascorsi in un clima più austero rispetto a quello dello scorso anno, e che preoccupano, non poco, gli italiani monoreddito, i quali, per sopravvivere alla nuova stangata, sono costantemente alle prese coi conti per far quadrare il bilancio familiare.
La famiglia italiana, gravata dalla mancata crescita dei salari e delle pensioni, peraltro non ancora riemersa dalla forte contrazione dei consumi, dovuta all'introduzione dell'euro, che non doveva assolutamente essere "valutato" 2.000 lire circa, visto che quanto costava 1.000 lire, oggi costa 1 euro, che è pari a 1.936,27 lire, secondo il 41° Rapporto del CENSIS, sulla situazione sociale del Paese, si è dovuta inventare una strategia di spesa basata su tre punti: gestire gli acquisti quotidiani in una logica "low cost", ovvero a basso costo; usufruire del credito per comperare beni durevoli; dedicare quel poco che rimane dalla busta paga o dalla pensione, che è niente o quasi, al tempo libero ed alla cultura. In questo clima d'incertezza, su cui grava il conseguente aumento del tasso d'inflazione, cresce, non solo per la massaia, il timore per le speculazioni nella filiera produttiva e per le frodi commerciali, soprattutto nel settore dei generi alimentari, il cui aumento dei prezzi, secondo una ricerca OCSE, non è determinato soltanto da fattori contingenti, ma dai troppi passaggi intermedi che i prodotti fanno in Italia, per arrivare dal produttore al consumatore, a differenza di quanto accade negli altri Paesi europei.
Per contrastare il fenomeno del "caro euro", nonché l'ingiustificato ed indiscriminato aumento dei prezzi dei beni di largo consumo (pasta, pane, latte, benzina, ecc.), in presenza del libero mercato, occorre che il Governo impegni, con un'apposita Legge, la Polizia Locale e la Guardia di Finanza affinché venga esercitato un costante monitoraggio, reale e capillare, sulla movimentazione delle merci, iniziando dal prezzo di vendita, risalendo, a ritroso, a tutti i passaggi intermedi, in modo da poter rilevare il "valore aggiunto" gravato, di volta in volta, sui singoli passaggi. La tutela dei mercati può essere esercitata solamente col costante, oserei dire, pressante controllo dei beni in vendita, ricostruendo i singoli atti di cessione, che formano la lunga filiera che origina dalla produzione e finisce alla vendita. Il Governo bene fa a tutelare il bilancio dello Stato, ma ha il sacrosanto dovere di garantire il bilancio familiare, se non vogliamo che la soglia di povertà, in atto già alta, superi i livelli attuali.
Oggi la famiglia media, giunta all'inizio della quarta settimana del mese, s'imbatte nella fase della sopravvivenza. A breve tale stato inizierà dalla terza settimana, sperando che si fermi! L'inflazione, in atto, ha superato la soglia del 3,8%; il petrolio costa 114 dollari al barile e per acquistare 1 euro occorre 1 dollaro e 60 centesimi, ma come se non bastasse, amici salariati e pensionati, guardate cosa sta accadendo dal mese di marzo 2008. Le ritenute fiscali relative alle Addizionali I.R.Pe.F. Comunali e Regionali sono state lievitate.
La Civica Amministrazione Metelliana, sicuramente a giusta causa, ha operato un rincaro dallo 0,4% allo 0,6%, con effetto retroattivo dal 1° gennaio 2007. La Regione Campania, a sua volta, per far fronte al deficit gravante sul capitolo della sanità, ha rincarato l'addizionale dallo 0,9% all'1,4%, con effetto retroattivo dal 1° gennaio 2006. In buona sostanza, chi scrive, nel mese di marzo 2008, dal suo appannaggio mensile, si è visto rincarare le citate addizionali (ben sapendo che da aprile sarà maggiormente oneroso) del 200% rispetto al mese di febbraio 2008 (es., se a febbraio mi sono stati trattenuti 25 euro, a marzo me ne sono stati trattenuti 75). Ricordo a me stesso che le addizionali I.R.Pe.F. le paghiamo anche sui consumi fatturatici dall'ENEL e dall'ITALCOGIM per il gas.
Ricordo pure che su tali imposte grava l'I.V.A. al 20%, per cui abbiamo che su un'imposta diretta (l'I.R.Pe.F.) grava un'altra imposta indiretta (l'I.V.A.)! A noi pare una vera e propria esagerazione! Esorto il lettore a vigilare, pur sapendo che non servirà a nulla, almeno non si vedrà ridurre il salario o la pensione senza neanche accorgersene, soprattutto se detti emolumenti gli vengono accreditati sul conto bancario o postale. Trovandoci di fronte a casi di frodi in commercio e/o pubblicità ingannevole dei prezzi, come avviene nel periodo dei saldi, fatte le dovute eccezioni, non esitiamo dal formulare il numero verde gratuito 800.166.661, attivato dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Fiducioso che qualche Istituzione interverrà in nostro soccorso, vi lascio con un ben noto adagio: "L'acqua e poca, ossia scarseggia, e la papera non galleggia!".
Fonte: Il Portico
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