Gli è stata elevata una contravvenzione mentre andava a fare il ticket al parchimetro più vicino. È accaduto stamani a Maiori: un giovane di Tramonti che aveva parcheggiato l'auto negli stalli delimitati in blu in corrispondenza del Lungomare G. Capone. Nel tornare all'automobile per esporre il biglietto, il ragazzo ha incrociato una vigilessa chiedendole se gli avesse elevato una contravvenzione.

Risposta positiva: non avendo trovato alcun ticket sul cruscotto dell'auto in sosta, l'agente aveva prontamente agito di conseguenza. Il ragazzo allora le ha mostrato il biglietto, emesso alle 12.15, e le ha chiesto se fosse possibile annullare la sanzione, elevata appena due minuti prima, dato che era chiaro che si fosse trattato di un malinteso (vedi foto allegate). Ma la vigilessa non ha voluto concedergli quanto richiesto, sollevando il dubbio che lui avesse fatto il biglietto soltanto dopo averla vista avvicinarsi alla sua vettura.

«Le ho assicurato di no, che ho il buon costume di pagare ovunque io vada, ho ribadito che ero andato a fare il biglietto e mai mi sarei immaginato che proprio nell'istante in cui mi sono allontanato si potesse avvicinare un vigile. Lei allora ha detto che avrei dovuto segnalare la mia momentanea assenza lasciando lo sportello semiaperto e le quattro frecce», racconta il ragazzo.

Ancora incredulo, il ragazzo si è recato al Comando di Polizia Municipale di Maiori per spiegare l'accaduto, ma il capitano gli ha detto di non poter fare nulla per annullare la sanzione e gli ha consigliato di rivolgersi al Giudice di Pace a Tramonti.

«Io la multa la pago - ha chiosato il ragazzo -. Anche perché rivolgermi al Giudice di pace mi comporterebbe comunque una spesa simile, se non maggiore. Con tutte le tecnologie che ci sono oggi con un click avrebbero potuto annullarla, tenendo conto della mia buona fede. Questo è guadagnare sporco».