Tu sei qui: CronacaManca il personale, Poste in tilt
Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 20 maggio 2002 00:00:00
Sarebbe il caso di dire: «Attenti alla pannocchia!». A Cava de' Tirreni, infatti, lo smistamento della posta è in piena crisi. Migliaia di lettere, cartoline, corrispondenza in genere (circa 6-7 quintali) sono accumulati negli uffici di via Sorrentino. I pochi postini sono sull'orlo di una crisi di nervi: qualcuno è già ricorso alle cure dei sanitari, chi per problemi di aritmia cardiaca, chi per nevrosi da stress. «Ormai è da giorni - denuncia Alfio Sorrentino - che sono costretto a recarmi alla Sede centrale per chiedere se c'è posta per me. Aspetto una lettera dai miei familiari in Germania, spedita da un mese, ed ancora non ho ricevuto niente». «Siamo preoccupati - afferma Gaetano Gambardella - per la corrispondenza indirizzata al nostro studio legale. Potrebbero esserci documenti ed atti urgenti per i quali dover rispettare eventuali scadenze, che, altrimenti, causerebbero non pochi problemi». Anche le assicurazioni lamentano notevoli ritardi. «La nostra corrispondenza - lamenta Ferdinando Esposito, responsabile marketing Ina - è per sua natura strettamente legata ad esigenze temporali. Da diverse settimane scontiamo notevoli ritardi nella consegna. Ciò potrebbe causare disguidi notevoli». Attualmente, sono 20 i postini che, muniti di ciclomotori, devono dividersi i settori nei quali è divisa la città. Ne servirebbero almeno altre 8-10 unità. Sono scoperte le zone di Pregiato, Passiano, via XXV Luglio, via Sorrentino, via Garibaldi, via Filangieri, via Castaldi, via De Filippis, corso Italia, tanto per citare alcune delle zone più densamente abitate. A nulla valgono le assunzioni di postini temporanei, giovani chiamati per due mesi a dare man forte. «Purtroppo - spiega Raffaella Sorrentino, responsabile dell'Unità di recapito dell'Ufficio di Cava - nessuno vuole venire a lavorare con contratto temporaneo. La mancanza dei postini, infatti, doveva essere supportata da queste unità, che, invece, evidentemente trovano il lavoro troppo oneroso. La situazione è davvero pesante: noi facciamo il possibile, ci sobbarchiamo orari di lavoro e competenze al di sopra dei normali carichi di lavoro. Ho chiesto a tutti di stringere i denti per superare quest'emergenza che dovrebbe finire per giugno, quando, finalmente, arriveranno gli assunti con contratto di formazione lavoro per tre anni. Inoltre, a breve dovremmo spostarci come sede ed avere una struttura solamente per la posta ordinaria, così come previsto dalla divisione con il Banco Posta». Ed intanto, potrebbero arrivare una marea di ricorsi per i disservizi postali, con rimborsi fino a 500 euro.
Fonte: Il Portico
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