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Cronaca

'Messina ci manda a letto con le galline'

Inserito da Il Mattino (admin), giovedì 6 settembre 2001 00:00:00

Forte agitazione e scontento animano in questi giorni i nottambuli cavesi, che non intendono rinunciare ai diritti sulla movida della propria città. Una contestazione accesa contro l'amministrazione comunale che torna a minacciare il by night della valle metelliana. C'era una volta il passeggio del Borgo Scacciaventi, un luogo di ritrovo che sostituiva l'ormai frequentatissima Salerno. C'era una volta la movida cavese... Che cosa resta del fermento di tanti anni fa? Adesso soltanto un locale, nella piazzetta conosciuta come quella del purgatorio, scendendo lungo il Borgo, che restituisce alla città una parte del suo volto notturno: «Il punto Blu» di Giovanni Coraggio. Un bar che d'estate mette insieme i nottambuli locali; un paio di ombrelloni colorati, qualche tavolino in plastica ed un buon passa parola che riporta il popolo della notte ogni sera in quella piazza finalmente rinata. Un luogo di ritrovo che risveglia, per quanto possibile, la stagione estiva di una città che sembra cadere in letargo in questo periodo dell'anno. Ma l'amministrazione comunale non intende curare gli interessi e le esigenze dei nottambuli e le sue ordinanze sembrano voler spingere i cavesi sempre di più verso il capoluogo di provincia. Le richieste degli abitanti delle case circostanti prima di tutto, le stesse che anni addietro decretavano la fine della movida cavese al Borgo. Qualche giorno prima di Ferragosto, dopo che Giovanni Coraggio (nella foto al centro) aveva inoltrato una richiesta per il suolo pubblico fino alle due della notte, peraltro respinta, il primo controllo di polizia decretava l'inizio di una lunga disputa. Un avviso di garanzia ed una denuncia per schiamazzi notturni, che imponevano al titolare del bar di ritirare tutti i tavolini e le sedie entro la mezzanotte. Un'imposizione che ogni sera riporta i controlli nella piazzetta e che danneggia il by night del Borgo, insieme agli umori dei gestori dei locali e dei nottambuli contrariati. «Pretendere di togliere i tavolini a mezzanotte il sabato sera, quando i ragazzi escono alle 23, significa chiedermi di chiudere bottega, di rinunciare ad un'attività che è soprattutto notturna- si lamenta il proprietario del Punto Blu- In fondo non sono che tre mesi all'anno, si potrebbe anche chiedere alla gente di essere più tollerante. D'altra parte in questa piazza non c'è musica, né si sono mai verificati episodi eclatanti di violenza o di disturbo della quiete pubblica. L'unica cosa per la quale possono contestarmi è il reato di parola! L'amministrazione dovrebbe distribuire direttamente ai giovani i biglietti per scendere a Salerno o per andare in Costiera; di certo non si può chiedere ai ragazzi di restare qui a queste condizioni. Eppure lo slogan elettorale del sindaco diceva «movimentiamo il turismo», promesse da pre-elezioni, strategie di consenso». In ogni caso ancora un duro colpo per la movida cavese, che d'estate già stenta a decollare, vinta in partenza dal by night organizzato che anima la Costiera e la costa sud salernitana. Per i nottambuli della provincia significa quasi ripristinare l'antico coprifuoco ed abbandonare per questo le mura domestiche per recarsi dove il comune si mostra più tollerante e ben disposto anche nei confronti dei più giovani. Ed è questa la disputa tra l'amministrazione comunale ed i gestori dei locali del Borgo, una disputa che di anno in anno alimenta il malcontento dei nottambuli fino a spingerli a presentare una propria lista di firme. Forse l'unico modo per salvare la città dal «silenzio» e dare alla movida metelliana un'altra possibilità, in attesa che ritorni l'inverno e con esso le serate nei locali insonorizzati. Si lamentavano già, negli anni precedenti, i proprietari degli altri locali del Borgo Scacciaventi. Traditi da un'amministrazione che di certo non curava i loro interessi, avevano infatti perduto da tempo quel passeggio che ravvivava le strade e portava ogni sera nei bar e nei pub il popolo della notte. Troppi controlli, troppe imposizioni e regole che i né i gestori dei locali né i nottambuli possono accettare. E allora meglio lasciare la città al suo letargo, scegliere un movimento diverso che ogni sera li attende nel capoluogo salernitano. Ma ancora resiste il Punto Blu con i suoi clienti affezionati e combatte una battaglia che, almeno per quest'anno, è destinata a chiudersi insieme alla stagione estiva.

Fonte: Il Portico

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