Era il 10 febbraio 2020 quanto Silvana Inserra morì sei giorni dopo essersi sottoposta ad un intervento di liposuzione presso la clinica GMG Italia.

Dopo quattro anni da quel tragico epilogo, il tribunale ha condannato a due anni di reclusione per omicidio colposo l'anestetista che si occupò della 47enne con un passato da modella a Meta di Sorrento. Lo scrive Il Messaggero.

Secondo l'accusa, l'anestesista, che lavorava in una clinica romana, non avrebbe gestito correttamente i segnali di allarme durante l'operazione, che venne interrotta dopo tre ore per trasferire la paziente in un ospedale con strutture di rianimazione adeguate.

Nonostante le rassicurazioni date al marito della donna, la situazione si aggravò e Silvana morì sei giorni dopo il trasporto in ospedale a causa di episodi di bradicardia non trattati correttamente.

"Il medico del pronto soccorso mi dice che la situazione era gravissima e che mia moglie era a rischio di morte immediata, in quanto era arrivata in ospedale in coma, senza alcuna attività neurologica", denunciò in quell'occasione il marito.

La clinica romana e la dottoressa dovranno adesso versare una provvisionale di 100mila euro al marito della vittima e 5mila euro per spese legali.