La Corte d'Appello di Salerno ha confermato la condanna a un anno e otto mesi di reclusione nei confronti di due medici dell'ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona, riconosciuti responsabili della morte di Alessandro Farina, 13enne di Pellezzano, avvenuta nel dicembre del 2017 a causa di un diabete di tipo 1 non diagnosticato tempestivamente.

Il tragico episodio ebbe inizio il 23 dicembre 2017, quando il giovane si recò al pronto soccorso con sintomi che furono erroneamente attribuiti a una reazione allergica. Dimesso con una terapia a base di cortisone, le sue condizioni peggiorarono nei giorni successivi. Il 25 dicembre fu nuovamente ricoverato d'urgenza, e solo allora gli esami evidenziarono un grave squilibrio glicemico. Nonostante l'intervento dei medici, Alessandro morì il 27 dicembre dopo due attacchi cardiaci.

Già in primo grado i due sanitari - una dottoressa del pronto soccorso e un medico del reparto di pediatria - erano stati condannati per omicidio colposo. La Corte d'Appello ha confermato la loro responsabilità, prevedendo anche il risarcimento ai familiari e il pagamento delle spese legali. In primo grado erano stati invece assolti altri due medici, per i quali il giudice aveva stabilito che "il fatto non sussiste".

Secondo le perizie tecniche effettuiate dai consulenti tecnici nominati dalla parte lesa, un'adeguata diagnosi e un trattamento tempestivo avrebbero potuto salvare la vita del ragazzo. Già una prima consulenza medico-legale, richiesta dalla Procura, aveva evidenziato una lunga sequenza di errori diagnostici e terapeutici.

Oltre alla condanna dei due medici, i giudici d'Appello hanno stabilito la responsabilità in solido dell'Azienda Ospedaliera Ruggi per i danni subiti dalla famiglia della vittima.