Tu sei qui: CronacaÈ morto Franco Battiato, cantautore di poesie e provocazioni. Aveva 76 anni
Inserito da (Maria Abate), martedì 18 maggio 2021 09:07:35
«Siamo esseri immortali, caduti nelle tenebre e destinati a errare, nei secoli dei secoli, fino a completa guarigione», scriveva Franco Battiato, morto questa mattina nella sua residenza di Milo, ma vivo nelle sue canzoni, tra poesia ed espressività. I funerali avverranno in forma privata.
Il cantautore era nato a Jonia il 23 marzo 1945. Aveva 76 anni. E cinquanta ne aveva trascorso nella musica, con il primo contratto discografico ottenuto grazie al suo grande amico Giorgio Gaber, che nel 1967 ospitò la sua prima apparizione televisiva.
Battiato ha spaziato tra una grande quantità di generi, dalla musica pop a quella colta, toccando momenti di avanguardia e raggiungendo una grande popolarità. Nella sua lunghissima carriera ha consegnato brani indimenticabili come La cura, Centro di gravità permanente, Voglio vederti danzare.
«Un ironico libero pensatore che ha praticato l'arte della provocazione e che ha avuto pure una breve esperienza (non retribuita) come assessore alla Regione Sicilia con la giunta Crocetta, durata da novembre 2013 a marzo 2014 e finita in modo a dir poco burrascoso», scrive ANSA.
Franco Battiato è stato ospite anche in Costiera Amalfitana, per due volte, a Ravello. La prima negli anni Novanta con un concerto in Piazza Duomo, l'ultima l'8 luglio del 2000 sul Belvedere di Villa Rufolo, durante il quale il cantautore siciliano presentò quello che era il suo ultimo lavoro discografico, Fleurs.
Dopo pranzo si andava a riposare
Cullati dalle zanzariere e dai rumori di cucina;
Dalle finestre un po' socchiuse spiragli contro il soffitto,
E qualche cosa di astratto si impossessava di me.
Sentivo parlare piano per non disturbare,
Ed era come un mal d'Africa, mal d'Africa.
È questa canzone di Battiato, scopriamo da un'intervista di "Identità Insorgenti", che ha ispirato Sosò, artigiano di Positano. «Le luci e le ombre, gli spiragli di luci che riflettevano i merletti delle tende sulle pareti quando si accostavano gli scuri durante il riposino pomeridiano, oppure la sera quando si mettevano i foulard sui lumi per attenuarne la luce e così si creavano gli effetti dei disegni degli stessi sulle pareti. Queste sensazioni insieme ad altre tipicamente mediterranee e cosi mie sono descritte con grande maestria da Franco Battiato in "Mal d'Africa". Il mio lavoro è infatti strettamente legato al territorio, alle tradizioni e alla storia: mosaici bizantini riproposti su piastrelle, murali, vasi e piatti, sculture, oggetti d'arredo, stoviglie riproposti con decori totalmente nuovi, con colori e smalti diversi dal solito ma sempre prendendo spunto dalla storia del nostro territorio», racconta l'artigiano di Viale Pasitea.
Fonte: Positano Notizie
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