Sono stati assolti in trentaquattro gli imputati, dirigenti o militanti di Casapound, accusati di associazione sovversiva e banda armata per gli scontri verificatisi a Napoli tra il 2010 e il 2011 in quanto "il fatto non sussiste".

La seconda Corte di Assise di Napoli (presidente Alfonso Barbarano) non ha condiviso la linea dell'accusa, rappresentata dal pm Catello Maresca, nell'ambito del maxi-processo nei confronti di militanti di Casapound.

Solo una la condanna, a tre anni, inflitta ad Enrico Tarantino, per porto e detenzione in luogo pubblico di ordigni esplosivi, precisamente quattro bottiglie incendiarie.

"Un militante che - spiegano da Casapound - già da tempo era stato allontanato".

Assolti anche due giovani della Costiera Amalfitana, M.A. di Maiori e D.L.R. di Minori, imputati nel processo durato quasi dieci anni.

Soddisfatto il presidente di Casapound Italia Iannone: "Il teorema del pubblico ministero è stato smontato da un collegio che ha saputo ricondurre i fatti a quello che erano. Ora attendiamo, senza aspettarcele, le scuse di tutti coloro che non hanno perso tempo a far partire la danza su quello che credevano fosse il cadavere del leone. Da Anpi a Pd, da Libera a Possibile, da Federconsumatori a Legambiente, che chiedevano lo scioglimento".