Tu sei qui: CronacaNella buona e nella cattiva sorte: numeri e superstizioni
Inserito da (admin), venerdì 6 luglio 2018 17:13:34
Ciò che più ci affascina di una cultura è spesso il suo modo di rapportarsi alla sorte. A seconda della nostra provenienza, siamo cresciuti con l'idea che un gatto nero porta sfortuna, che una coccinella è foriera di buon sorte, che il 13 è un numero nero, o che questo sia il 17. Ogni tradizione ha sviluppato le proprie superstizioni, soprattutto in fatto di numeri, che assumono significati ben diversi a seconda del paese che visitiamo. E per di più, ognuno di noi individua un proprio numero fortunato, o uno nefasto, che si ripresenta nel corso della vita, in occasione di successi o fallimenti. O così ci piace credere.
Tra scienza e mitologia: i numeri della tradizione occidentale
In Italia, il numero più temuto è il 17. Chi non si fa remore a guidare, viaggiare, o semplicemente mettere il naso fuori di casa di venerdì 17? Questa fobia del 17 - o eptacaidecafobia - affonda le radici nella tradizione greco-latina, nonché biblica. Nella Grecia antica, il 17 era aborrito dai pitagorici, che lo vedevano come la macchia nera tra il 16 e il 18, rappresentativi della perfezione dei quadrilateri 4x4 e 3x6. Nella realtà romana antica, invece, il numero 17 si scriveva come XVII, che anagrammato dà "VIXI", cioè io vissi, e rappresenta la morte. Per quanto riguarda la tradizione biblica, sono due gli episodi degni di menzione. Il primo e più rilevante: il giorno della morte di Gesù Cristo, che sarebbe avvenuta proprio venerdì 17; il secondo, invece, il giorno di inizio del Diluvio Universale, cioè il 17 febbraio, giorno in cui l'ira funesta di Dio si abbatté sulla terra e sull'arca di Noè.
foto Repubblica.it
Italiani superstiziosi? I britannici non sono da meno
Gli italiani affrontano il 17 con i piedi di piombo. Secondo un sondaggio realizzato da Facile.it, il 44% degli automobilisti si dichiara superstizioso, tanto da portare con sé amuleti di vario genere. Alcuni degli intervistati hanno ammesso che se il contachilometri finisce con 17, percorrono un kilometro in più. Altri, invece, lasciano la macchina parcheggiata in garage, così evitano anche possibili gatti neri! Se il 17 è sfortunato in Italia, il 7 pare invece essere un buon numero nella realtà anglosassone. Un sondaggio condotto da Betway Casinò ha coinvolto 2000 persone, per scoprire quali fossero le loro superstizioni in termini numerici. L'80% dei rispondenti ha indicato di avere sempre avuto un numero fortunato. In particolare, è emerso che il 25% di questi ha indicato il 7 come proprio numero fortunato. Accanto a questo, primeggiano il 3 e, sorprendentemente, il 13. Se il secondo in Italia non fa né caldo né freddo, il primo viene considerato numero della perfezione, rappresentativo della Trinità biblica, e radice del numero del miracolo e dell'invenzione per Dante Alighieri, il 9, cioè tre volte 3.
17 o 13: quale numero nefasto?
Fuori dall'Italia, ad inclusione di Grecia, Spagna, Regno Unito, Stati Uniti e America Latina, è proprio il 13 ad essere iellato. Anche questo affonda le sue radici in tradizioni diverse, da mitologia scandinava a quella greca, alla cultura assiro-babilonese, secondo quanto riporta Focus. Secondo la prima, esistevano 12 semidei fino all'arrivo del tredicesimo, Loki, crudele con gli uomini. In accordo con la seconda, Filippo II, re di Macedonia, fece installare la propria statua accanto a quelle dei 12 dei dell'Olimpo, scatenandone la furia e risultando così ucciso da una sua guardia del corpo. Secondo gli assiro-babilonesi, invece, il 13 viene rovina la perfezione matematica del 12, numero facilmente divisibile, diversamente dal 13, che è numero primo. Non è da dimenticare, infine, che all'ultima cena c'erano 13 persone, tra cui Giuda Iscariota, il traditore di Gesù che lo portò alla morte.
4 colpi di falce
E parlando di morte, se viaggiate in Cina potreste non trovare il 4° piano di un hotel, per esempio. Così come la paura del 17 ha il suo nome, anche quella per il numero quattro merita il suo: tetrafobia. Nella cultura orientale, cinese in primo luogo, ma anche giapponese e coreana, il numero 4 ha la sfortuna di essere quasi omofono di una parola ben nefasta: morte. In cinese, in particolare, la pronuncia è la stessa, se non che cambia il tono: sì (四) e sǐ (死). E cosa fare con i numeri civici? Semplice, si sostituisce il civico contente il 4 (anche 14, 24, ecc.) con una A (3A, 13A, e così via). Negli ascensori, invece, potreste trovare la lettera F di four, in inglese, ottimo escamotage per nominare l'innominabile. Al pari del 4, anche il 7 gode di poca fortuna in Cina, diversamente da altre zone del mondo in cui viene associato alle 7 meraviglie, o al tempo in cui Dio creò la terra e gli esseri viventi. Nel paese dei panda, il 7° mese del calendario è chiamato il "mese dei fantasmi", perché la tradizione vuole quel giorno si aprano le porte dell'aldilà e i fantasmi tornino sulla terra. Per di più, è affine come suono al verbo qù 去, che può prendere il significato di "morto".
Quora.com
Alla luce di questo, ora sappiamo che, ad ogni viaggio che affrontiamo, abbiamo molto di più da scoprire che il paesaggio o la gastronomia locali, ma dobbiamo ricordare che "lingua e cultura che vai, numeri che trovi"!
Fonte: Il Portico
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