Tu sei qui: CronacaNuovo appuntamento con ‘Over Jazz Special Edition'
Inserito da La Redazione (admin), venerdì 28 marzo 2003 00:00:00
Per sette sere il Castello di Arechi di Salerno ospiterà la nuova sessione di "Over Jazz" edizione 2003. Un calendario pensato ad hoc, per il quale sono stati "convocati" alcuni tra i più interessanti interpreti della musica d'ispirazione afro-americana. Gianluca Renzi, Julien Lourau, Mario Raja, Cameron Brown, Billy Hart, Marco Zurzolo e Luca Urciuolo sono solo alcuni dei nomi inseriti in cartellone. Ma "Over Jazz Special Edition" non vuole essere solo un momento di grande musica. Si tratta, infatti, di un progetto che punta alla promozione del territorio, ponendosi sul mercato turistico come una vera e propria meta da non perdere. L'iniziativa è stata proposta nel corso dell'ultima Borsa Internazionale del Turismo di Milano. Unica la formula sulla quale si è deciso di puntare l'attenzione: un soggiorno di due notti in città, comprensivo di un giro per i monumenti, una cena presso un ristorante tipico e l'ingresso in teatro per assistere al concerto scelto. Per quanto concerne i costi, si parte da un minimo di spesa di 65 euro, fino ad arrivare ad un massimo di 155 euro per un albergo a quattro stelle. Gli appuntamenti sono organizzati da Antonio Mogavero, con la direzione artistica di Carlo Pecoraro, e sono patrocinati dalla Provincia di Salerno, dal Comune di Salerno, dall'Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo e Camera di Commercio di Salerno. Questo il calendario: venerdì 28 febbraio Gianluca Renzi Sexstet; venerdì 7 marzo il sassofonista Julien Lourau; sabato 8 marzo una serata dedicata alle donne, dal titolo "Amori imperfetti"; domenica 16 marzo Cameron Brown e Billy Hart; sabato 22 marzo ancora Gianluca Renzi, ma in trio; domenica 30 marzo Marco Zurzolo; infine, venerdì 4 aprile Luca Urciuolo e Mauro Smith.
DOMENICA 30 MARZO
Marco Zurzolo - Banda M.V.M.
Continua l'esplorazione etnica del sassofonista Marco Zurzolo. L'etichetta perugina EGEA è pronta a sfornare il nuovo lavoro discografico, il terzo in ordine di tempo ("Ex Voto", "Napoli ventre del Sud", "Pulcinella") firmato dal musicista partenopeo e dalla Banda M.V.M. Da qualche anno, Zurzolo sembra essere stato folgorato dalle sonorità della festa paesana, fagocitato da una passione antropologica che non si sofferma sul mero recupero archeologico, ma cerca di esplorare forme sonore antiche, riattualizzandone i significati col metodo dell'improvvisazione. Un percorso che per la seconda volta lo porta in Canada al "Festival Internazionale di Jazz de Montreal", in quell'attenta sezione dedicata all'Italia, dove già lo scorso anno Zurzolo era stato invitato. A Montreal, dunque, le sonorità che, partendo dal rito della Madonna dell'Arco, risalente alla metà del '400, affondano nelle radici della cultura mediterranea, nella quale s'incontrano passione, frenesia, disperazione ed euforia. Terzo disco in tre anni, marchiato EGEA, che vede protagonisti il sassofonista/flautista/compositore partenopeo Marco Zurzolo e la sua affiatata Banda M.V.M. Dopo l'antico rito della Madonna dell'Arco, preso a spunto nel bellissimo "Ex Voto", e l'omaggio a Raffaele Viviani in "Napoli ventre del Sud", con "Pulcinella" Zurzolo si ispira alla celebre maschera napoletana. Ecco cosa afferma l'autore nelle note: «E' struggente, fa ridere, incanta, è furbo, rude, ma infine ingenuo ed amaramente perdente. Pulcinella è l'anima di questo popolo, è l'ironia sull'amarezza, è il sopravvivere sul niente, è la solarità che viene fuori, nonostante tutto. E' un Pulcinella che viaggia, che incontra altre terre, sogna, sogna disperatamente. Come i bambini, ha sempre desideri e guarda lontano, perché è eterno come il pensiero, come i dubbi». La napoletanità di Zurzolo non è uno sfoggio modaiolo. L'artista incarna sinceramente le migliori caratteristiche della sua terra, a partire da una rara capacità alchemica, in grado di far convivere senza sgomitare innumerevoli profumi, ora terrigni e prettamente mediterranei ("Jurnata", "Tammurriata di Donna Francesca", "O guappo"), ora decisamente intimisti ("Tema per Anna", "Tarantella segreta"), ora esotici ("Canzone 'e giacca", "Montreal", dedicato al recente tour in Canada). Nelle rare parentesi soliste fa capolino, sebbene appena accennato, anche un certo delirio ayleriano, vecchio amore del leader. Il prototipico Carlo Rizzo, stavolta un po' troppo dietro le quinte, suona il tamburello in due tracce. "Pulcinella" potrebbe addirittura deludere al primo impatto, ma, come tutte le cose buone e sincere, acquista spessore ascolto dopo ascolto, fino a rivelare un piacevolissimo retrogusto duro da cancellare.
Fonte: Il Portico
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