Tu sei qui: CronacaOpere pubbliche, Pregiato e S. Arcangelo in rivolta
Inserito da (admin), venerdì 26 marzo 2004 00:00:00
Le proteste degli abitanti delle frazioni di Pregiato e Sant'Arcangelo sono approdate in Consiglio comunale. Se ne sono fatti interpreti i consiglieri Michele Coppola per Pregiato ed Antonio Armenante per Sant'Arcangelo. L'abbandono e la disattenzione dell'Amministrazione sono stati il filo conduttore dei due interventi.
Coppola ha riletto l'elenco annuale 2004 del Piano triennale delle opere pubbliche e, con sua grande delusione, ha dovuto constatare che la frazione di Pregiato è completamente esclusa. «Eppure - ha affermato - è nota a tutti la situazione di Pregiato, e soprattutto di via Ferrara, dove insistono i prefabbricati leggeri da ormai 25 anni. Un ponte fermato a metà, perché costruito sotto gli elettrodotti e con una pendenza eccessiva, è lì, a vergogna di quanti lo hanno progettato.
Che dire, poi, di via Ferrara, che inizia con una strettoia estremamente pericolosa, ma la cosa più grave è che non esiste alcun progetto complessivo». Il "Casale di Priato" è molto antico, la sua fondazione risale tra il 455 ed il 1080. Sorge, come afferma lo storico Della Porta, in un luogo ameno, con una visione panoramica meravigliosa. E così era Sant'Arcangelo, ha lamentato Antonio Armenante: «Abbiamo chiesto che venga ristrutturata e sistemata la villetta nella quale gli anziani ed i bambini possano trascorrere liberamente ore della giornata. La copertura del bocciodromo è stata prevista nel Piano triennale, pur avendola chiesta da tempo. L'attenzione alle frazioni è alla storia, la vivibilità è qualità della vita».
È pressante soprattutto la richiesta di spazi di aggregazione, di strutture del tempo libero per giovani ed anziani. Anche la storia del Casale di Sant'Arcangelo affonda le sue radici in quella della città. La sua origine è longobarda. Due frazioni che, come le altre, rischiano di diventare solo dormitori, mentre nel passato erano i luoghi della ricchezza economica, culturale e sociale della città. I Casali avevano una loro peculiarità socio-economica: Sant'Arcangelo, legnaiuoli, montanari e carbonari; Pregiato, maestri dell'arte muraria; Santa Lucia per i cordami; Passiano per i tessili. L'agricoltura, poi, ed in particolare la coltivazione del tabacco, era esercitata in tutta la Vallata.
Fonte: Il Portico
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