Tu sei qui: CronacaOspedale, le manovre "salva vita"
Inserito da La Redazione (admin), martedì 28 febbraio 2012 00:00:00
Pieno appoggio ad ogni azione dell’Azienda Universitaria “Ruggi d’Aragona e San Giovanni di Dio” per reperire personale in uscita. È quanto emerso stamani, martedì 28 febbraio, dal tavolo tenuto presso il Comune di Mercato San Severino, dove il sindaco di Cava de’ Tirreni, Marco Galdi, ed il primo cittadino sanseverinese, Giovanni Romano, hanno incontrato il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria, Attilio Bianchi, ed il Commissario Straordinario dell’ASL, Maurizio Bortoletti.
Due le direttive principali tracciate per sopperire alla carenza di personale dipendente dall’Azienda Ospedaliera Universitaria: attingere da graduatorie di altre Aziende o ricorrere ad altre modalità che comunque consentano di scongiurare la chiusura dei reparti. Soluzioni, queste, ritenute efficaci per affrontare il problema del piano di mobilità in atto nell’ASL e per garantire i livelli essenziali di assistenza nei plessi ospedalieri dell’Azienda Universitaria, tra cui rientra anche l’ospedale “Santa Maria dell’Olmo”.
Già nei giorni scorsi a farsi portavoce del pericolo di depauperamento dei nosocomi rientranti nel “Ruggi d’Aragona”, ed in particolare di quello metelliano, era stato l’on. Giovanni Baldi. Lo scorso venerdì, infatti, in una lettera inviata al Governatore Caldoro, ai sub commissari alla Sanità, Achille Coppola e Mario Morlacco, ed al commissario straordinario dell’ASL di Salerno, Bortoletti, il consigliere regionale ha chiesto di conoscere le motivazioni che hanno portato lo stesso Bortoletti a revocare il blocco della mobilità regionale.
E l’on. Baldi, sempre in riferimento alla decisione di Bortoletti di riattivare l’iter delle procedure di mobilità per il personale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria, ha poi anche chiesto al Presidente della Commissione regionale alla Sanità di convocare per un’audizione sia il commissario straordinario dell’ASL di Salerno che il direttore generale del “Ruggi d’Aragona”, Attilio Bianchi.
Fonte: Il Portico
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