Tu sei qui: CronacaPadre violento, due anni di reclusione
Inserito da (admin), martedì 17 marzo 2009 00:00:00
Finalmente il calvario di due persone è finito ieri con l’arresto del colpevole. Dopo anni di soprusi e litigi, l’ennesimo episodio di violenza ha trovato la giusta conclusione. Dopo soli tre giorni dal suo arresto, il 43enne cavese Giuseppe Russo è stato condannato a 2 anni di reclusione senza sospensione della pena.
Ieri mattina l’uomo è stato processato con l’accusa di molestie, percosse aggravate e resistenza al pubblico ufficiale per l’aggressione ai danni dell'ex moglie e del figlio 18enne, consumatasi venerdì scorso nel centralissimo Corso Umberto I.
Dopo una discussione con l'ex consorte, l’uomo aveva cominciato a colpire a mani nude il figlio, che era intervenuto in difesa della madre. Non contento, Russo aveva usato poi la catena del motorino come frusta contro le gambe del ragazzo, colpendo in seguito anche la madre che si era frapposta tra i due per proteggere il figlio, già a terra sanguinante.
All’arrivo della Polizia, dopo un tentativo di fuga, l’uomo ha cercato di colpire anche gli agenti. È stato immediatamente trasportato al Commissariato di Viale Marconi, mentre gli uomini della Croce Bianca hanno provveduto a soccorrere la madre ed il figlio, trasportandoli immediatamente al Pronto Soccorso.
La donna ha riportato lesioni guaribili in 15 giorni, mentre il ragazzo è stato sottoposto ad un intervento chirurgico, presso l’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, per comporre la frattura al setto nasale.
Ieri mattina,accompagnato dal suo legale, Roberto Lanzi, Russo è comparso davanti al Gip, Giuseppe Ricciardi, che ha accolto la richiesta del pm di convalida dell’arresto, considerati i carichi pendenti dell’uomo dovuti alle numerose denunce presentate dalla sua ex moglie.
Grazie al rito abbreviato, nel pomeriggio è arrivata la sentenza del giudice: 2 anni di reclusione senza condizionale e, su richiesta dell’avvocato della donna costituitasi parte civile, Giovanni Del Vecchio, una provvisionale di 5mila euro sia per la donna che per il figlio come risarcimento danni.
Fonte: Il Portico
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