Tu sei qui: CronacaPoliziotti parte offesa contro i tifosi della Cavese
Inserito da (admin), venerdì 26 settembre 2003 00:00:00
Gli agenti del Commissariato di Polizia si costituiscono parte offesa nel processo che vede come imputati 27 tifosi della Cavese, coinvolti negli scontri del dopo gara con il Trapani, partita di cartello del 20 febbraio del 2000, terminata con scene di guerriglia urbana tra Forze dell'Ordine e spettatori. È questa la svolta registratasi nella prima udienza, che si è svolta ieri mattina a Cava presso la Sezione Distaccata del Tribunale di Salerno. Le ipotesi di reato avanzate dal pm Roberto Penna contro il folto gruppo di tifosi (Antonio Bisogno, Giuseppe Bisogno, Umberto Bisogno, Francesco De Risa, Francesco De Martino, Antonio Magliano, Claudio Magliano, Alfonso Marzano, Massimo Masullo, Valter Matonti, Alfonso Mazzotta, Antonio Memoli, Daniele Minelli, Vincenzo Palmieri, Giacomo Pelliccia, Massimo Punzi, Giovanni Ragosta, Alessandro Senatore, Vincenzo Senatore, Daniele Sorrentino, Maurizio Sorrentino, Luigi Taiano, Vincenzo Baldi, Giuliano Caldarese, Gianluigi Ciuccio, Giuseppe Mancasi e Maurizio Siani) sono varie: dalla violenza e resistenza a pubblico ufficiale al danneggiamento, dal lancio di oggetti contundenti alle lesioni ed alle turbative delle manifestazioni sportive. Il pool della difesa - formato dagli avvocati Marco Senatore, Rodolfo Viserta, Licia Polizio e Giovanni Del Vecchio - ha chiesto ed ottenuto il rinvio del processo al 20 aprile del 2004 ed il trasferimento della sede del procedimento. Chiesta l'aula bunker del Tribunale di Salerno. Una decisione giustificata dall'elevato numero di imputati. La scelta sarà ufficializzata nei prossimi mesi. Ma di tifo violento, ed anche di prevenzione, si continua a parlare specie dopo i fattacci di Avellino: «Non chiediamo sanzioni più severe - spiega Stefano Izzo, segretario provinciale del Siulp (Sindacato italiano unitario lavoratori di Polizia) - ma la certezza della pena. È assurdo che un tifoso arrestato venga rilasciato dopo appena 24 ore. Purtroppo, troppo spesso quelli che arrestiamo perchè hanno infranto il divieto di assistere ad una partita se la cavano con una sanzione pecuniaria». Secondo il sindacalista, è necessaria un'osservanza più severa della normativa vigente: «Le strutture sportive devono essere a norma. Bisogna verificarne l'agibilità e, soprattutto negli stadi che ospitano 10mila spettatori, ci deve essere il supporto di telecamere e sistemi fotografici. È vero, molti colleghi sono stanchi di prendere botte la domenica, ma è altrettanto vero che è necessario un momento di riflessione che veda coinvolti tutte le istituzioni civili, sociali e sportive». Sul "capitolo tifo" interviene anche il vicequestore Sebastiano Coppola: «Fino ad ora non abbiamo avuto alcun problema di ordine pubblico. Specie con i club ed il tifo organizzato siamo riusciti a creare un rapporto di collaborazione che serve ad organizzare le diverse gare, sia in casa che in trasferta».
Fonte: Il Portico
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