Tu sei qui: CronacaPrezzi degli alimenti, guerra sui dati
Inserito da Vincenzo Galdi - Ufficio Comunicazione Coldiretti (admin), venerdì 10 gennaio 2003 00:00:00
Ancora una volta i consumatori e, di conseguenza, i produttori sono interdetti dalla guerra dei dati sui prezzi. La polemica di questi giorni relativa ai dati sull'andamento dei prezzi degli alimenti, divulgati da Istat ed Eurispes, alimenta confusione ed equivoci. «Così si disorientano i consumatori. Ancora una volta ci troviamo, come è capitato l'anno scorso con l'aumento incontrollato degli orticoli, a dover spiegare che tali aumenti non trovano giustificazione negli andamenti di mercato alla produzione agricola, dove in molti casi si sono registrate riduzioni o aumenti centesimali tali da non motivare gli sproporzionati rincari rilevati al consumo»: è quanto afferma Michele Errico, direttore provinciale della Coldiretti. «Le guerre di cifre non servono, ma occorre un impegno comune verso la rintracciabilità delle produzioni e l'etichettatura di origine degli alimenti. L'inflazione va combattuta con un maggiore trasparenza nei meccanismi di formazione dei prezzi, dal campo alla tavola, per superare le evidenti distorsioni che danneggiano imprenditori agricoli e consumatori». Giusto per dare qualche cifra significativa, secondo l'Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), il 2002 ha fatto registrare una diminuzione del prezzo medio pagato agli allevatori per i suini da macello di 29 centesimi al Kg (da 1,50 a 1,21), a fronte di un aumento segnalato dall'Eurispes per i prezzi di vendita al consumo pari al 26% per la carne di maiale. «Negli allevamenti - prosegue Errico - si è verificata una riduzione di 9 centesimi per il prezzo all'origine dei polli (da 0,89 a 0,80 euro al Kg), mentre la carne di pollo è aumentata al dettaglio del 20%. Una riduzione dei prezzi alla produzione si è verificata anche per i vitelli da macello, che segnano meno 17 centesimi (da 3,32 a 3,15), contro un aumento segnalato nei prezzi di vendita al consumo per la carne bovina del 19% ed un leggero aumento di 4 centesimi al kg (da 0,51 a 0,55 euro) si è verificato per le zucchine, che al consumo, secondo l'Eurispes, segnano aumenti fino al 60%. Un'analisi - conclude Errico - che evidenzia in modo inequivocabile l'esigenza di un comune impegno verso la rintracciabilità delle produzioni e l'etichettatura di origine degli alimenti per ricostruire, attraverso la "carta di identità", il percorso che porta i prodotti dal campo alla tavola, superando le evidenti distorsioni che danneggiano produttori agricoli e consumatori».
Federazione Provinciale Coltivatori Diretti Salerno
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Fonte: Il Portico
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