Tu sei qui: CronacaRaid vandalico, allagato il "Genoino"
Inserito da (admin), mercoledì 26 settembre 2007 00:00:00
«Sono dei delinquenti, parassiti della vita, verso i quali mi rendo conto che è difficile intervenire». È molto amareggiata la preside del Liceo Scientifico "Genoino". Emilia Persiano si interroga sul non senso dell'atto di vandalismo messo in atto da sconosciuti, che si sono nottetempo introdotti nell'istituto, hanno aperto i rubinetti di un bagno al 2° piano e rotto le tubature dei lavabi, causando così l'allagamento delle aule, con copiose infiltrazioni d'acqua fino al piano terra.
Ore 7: la prima ad arrivare per aprire la scuola, come sempre, è la signora Pasqualina, che si rende subito conto di un problema con l'impianto idrico. Ci vuole poco a capire che non è un semplice guasto, ma un vero e proprio atto vandalico. Nella notte qualcuno è entrato dalla finestra della classe IV D, ha aperto i rubinetti, poi è sceso al piano inferiore ed ha azionato uno degli estintori. Alla fine della bravata, durata in tutto pochi minuti, si è dileguato indisturbato. L'istituto non ha, infatti, alcun sistema di videosorveglianza ed è praticamente un gioco da bambini scavalcare i cancelli. «Spesso troviamo ragazzi che giocano a pallone nel campetto della scuola», rivela la dirigente. Immediatamente è stata allertata la Polizia, sono arrivati i dirigenti scolastici, sono stati avvisati il Provveditorato, la Provincia, da cui dipende la struttura scolastica, ed il Comune.
Dopo i primi concitati momenti di confusione e di tensione, si è iniziato a porre subito rimedio alla situazione. «Abbiamo immediatamente cominciato ad asciugare l'acqua - spiega la dirigente Persico - ed abbiamo spostato le lezioni delle classi inutilizzabili nei laboratori. Chi si è allontanato non è giustificato». 5 le aule inondate dall'acqua, ma le preoccupazioni arrivano soprattutto dalle infiltrazioni ai piani inferiori, per l'interessamento dell'impianto di illuminazione ed il rischio di un corto circuito. «Non si può liquidare quest'atto come una ragazzata - afferma la Persico - È un vero e proprio tradimento nei confronti degli stessi ragazzi. Qui c'è senso di appartenenza alla scuola».
Prevalgono, però, lo sconcerto ed il senso di impotenza. «Abbiamo chiesto alla Provincia un sistema di videosorveglianza - rivela la preside - ma contrastare questi fenomeni è difficile. Attengono alla sfera del senso civile che ognuno dovrebbe acquisire in famiglia e con la formazione in età pre-adolescenziale. Quando arrivano alle Superiori è già troppo tardi. Non è con l'inasprimento delle pene che si può risolvere il problema del bullismo». Dagli stessi ragazzi arriva la condanna. «È solo una dimostrazione di imbecillità», sbottano i ragazzi della V A.
Fonte: Il Portico
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