Tu sei qui: CronacaRapporti tra le due Coree, piccoli passi per grandi gesti
Inserito da (Redazione), venerdì 27 aprile 2018 15:35:14
di Padre Enzo Fortunato (dal Corriere della sera)
«Qui piantiamo pace e prosperità». Adesso queste parole sono incise sulla roccia: Moon Jae-in, leader della Corea del Sud, e Kim Jong-un, il suo corrispettivo nordcoreano, hanno piantato un albero a sud del confine tra i due Stati, divisi da 65 anni e da milioni di morti. Ai piedi del pino, simbolo dei migliori auspici per la penisola, c'è il masso su cui è scolpita la frase che attendevamo: sono questi gli incontri in cui speriamo, questi i gesti che auspichiamo. Parole, incontri e gesti capaci di sprigionare una nuova alba sull'orizzonte del mondo.
Come francescani la nostra parte l'abbiamo fatta e la continueremo a fare con la preghiera sulla tomba del Santo della pace e con l'azione diplomatica. Guardiamo all'incontro dei due leader coreani con gioia e speranza: ora comincia una nuova storia. Una storia racchiusa nel piccolo ma importante passo di dialogo e convivenza pacifica che fa ben sperare per il futuro della società di oggi. È tempo di costruire ponti e non di alzare muri a tutti i livelli, come ha più volte invocato Papa Francesco. Ricordiamo quella lettera che un altro Francesco, il santo, indirizzò ai reggitori dei popoli, le cui parole risuonano ancora oggi:
«A tutti i podestà e consoli, magistrati e reggitori di ogni parte del mondo, e a tutti gli altri ai quali giungerà questa lettera, frate Francesco, vostro servo nel Signore Dio, piccolo e spregevole, a tutti voi augura salute e pace».
Parole antiche, quelle di san Francesco. Parole ogni volta nuove, quelle dei leader del mondo. Continueremo a insistere con quella determinazione propria dello stile francescano: schietto, aperto, sincero e sereno. Sovvengono le parole di Don Tonino Bello: «Occorre forse una rivoluzione di mentalità per capire che la pace non è un dato, ma una conquista. Non un bene di consumo, ma il prodotto di un impegno. Non un nastro di partenza, ma uno striscione di arrivo. La pace richiede lotta, sofferenza, tenacia. Esige alti costi di incomprensione e di sacrificio». Il mondo attende uomini di pace. Speriamo sia solo la prima tappa di un lungo percorso.
Fonte: Il Portico
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