Tu sei qui: CronacaRimborsopoli, chiesto il rinvio a giudizio per 39 politici
Inserito da (admin), mercoledì 11 febbraio 2015 00:00:00
Compariranno davanti al giudice dell’udienza preliminare l’11 giugno i consiglieri comunali (alcuni in carica, altri eletti in precedenti consiliature) accusati di peculato per l’inserimento di spese personali nelle note dei rimborsi spettanti ai gruppi politici. Il sostituto procuratore Roberto Lenza ha formalizzato la richiesta di rinvio a giudizio.
Nell’elenco degli imputati (39) non figura il sindaco Marco Galdi, che era finito nell’inchiesta con l’accusa di favoreggiamento e per il quale si prospetta ora una richiesta di archiviazione del procedimento. Galdi aveva ricevuto lo scorso settembre un avviso di conclusione delle indagini, che gli contestava di aver consentito ad alcuni consiglieri il rimborso di un pellegrinaggio a Medjugorje, nonostante si trattasse secondo la Procura nocerina di un viaggio privato. Una tesi che il sindaco ha contestato nel corso di un interrogatorio chiesto dal difensore Marco Salerno, in cui ha riferito di un progetto di gemellaggio che motivava il coinvolgimento dell’istituzione. Ora la sua posizione è stata stralciata e per lui potrebbe essere emesso un decreto di archiviazione, che si aggiungerebbe a quelli già disposti per l’ex sindaco Alfredo Messina e per i consiglieri Alfonso Carleo, Roberto Bellizia e Nunzio Senatore.
Per il resto l’impianto accusatorio resta in piedi e vede una quarantina di amministratori locali, sia di centrodestra che di centrosinistra, accusati di essersi fatti rimborsare da Palazzo di Città un ventaglio di spese sostenute per acquisti personali e gite fuori porta. L’indagine venne allo scoperto nel 2012, quando i Carabinieri bussarono alle porte del Comune per l’acquisizione dei documenti sui gruppi consiliari e furono notificati 47 avvisi di garanzia. 5 posizioni sono state archiviate già nel corso dell’inchiesta, poi sono arrivati gli altri stralci ed ora la Procura ha chiuso il cerchio, confermando il grosso della ricostruzione accusatoria e chiedendo che si apra un processo.
Nei mesi scorsi il magistrato aveva anche provato a saltare il vaglio dell’udienza preliminare, ritenendo gli elementi di prova raccolti così palesi da consentire di andare subito a dibattimento con un rito immediato. Il giudice delle indagini preliminari ha però ritenuto che non vi fossero le condizioni e gli inquirenti sono andati avanti con la richiesta di rinvio a giudizio. Nel mirino ci sono spese rimborsate per beni e servizi di ogni sorta, dal carburante ai quotidiani ed alle marche da bollo, passando per le cene, gli acquisti di tablet, personal computer, telefoni cellulari e finanche sottoscrizioni di abbonamenti per le partite della Cavese nella stagione 2007-2008.
Per gli investigatori sono esborsi da cui gli amministratori riuscivano a rientrare grazie alla formula dei rimborsi ai gruppi consiliari, facendo figurare come “uscite” finalizzate all’attività politica anche spese personali e familiari. Tra le ricevute contestate ve ne sono alcune che attestano cene in ristoranti di Otranto, Lecce e Trento (in quest’ultima località a Capodanno) e rifornimenti di carburante per le vetture private. Mentre procedeva l’inchiesta, il Comune ha rivisto i criteri delle spese ammissibili nella voce “rappresentanza”.
I nomi dei politici coinvolti
Compariranno davanti al Gup Valiante il prossimo 11 giugno: Vincenzo Servalli, Enrico Polichetti, Sabato Sorrentino, Vincenzo Bove, Gaetano Santoriello, Giovanni Salsano, Marco Senatore, Enrico Polacco, Bernardo Mandara, Antonio Palumbo, Matteo Monetta, Annalisa Della Monica, Vincenzo Landolfi, Massimo Esposito, Gianpio De Rosa, Germano Baldi, Clelia Ferrara, Michele Mazzeo, Giovanni Del Vecchio, Gerardo Baldi, Fabio Lambiase, Luca Alfieri, Raffaele Senatore, Luigi Gravagnuolo, Giovanni Senatore, Antonio Barbuti, Angelo Salsano, Antonio Pisapia, Salvatore Avella, Lucio Panza, Alfonso Laudato, Umberto Ferrigno, Domenico Viggiano, Adolfo Salsano, Luigi Napoli, Vincenzo Lampis, Antonio Armenante, Giovanni Baldi ed Emilio Maddalo.
Fonte: Il Portico
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