Tu sei qui: CronacaSabato Senatore di nuovo in carcere
Inserito da (admin), venerdì 1 luglio 2005 00:00:00
8 ore fuori dal carcere. Tanto è durato il ritorno alla libertà per Sabato Senatore, il 50enne originario di Nocera Superiore accusato di tentato omicidio per l'accoltellamento di Mario Senatore, ferito con un coltello da cucina al termine di una lite scoppiata per il mancato pagamento di una fornitura di prodotti per l'igiene, del valore di circa 15mila euro. Dopo il provvedimento di scarcerazione emesso mercoledì pomeriggio dai giudici del Riesame per un vizio procedurale, il pm Senatore ha firmato un nuovo ordine di cattura nei confronti dell'indagato. Il sostituto procuratore ha disposto il fermo in carcere, ipotizzando il pericolo di fuga. Nella stessa serata di mercoledì Sabato Senatore è stato ricondotto nella Casa Circondariale di Fuorni ed ora è a disposizione dell'autorità giudiziaria. Il pm, infatti, ha richiesto al Gip Conforti di rivedere la posizione dell'indagato e di pronunciarsi una seconda volta sulla misura di custodia cautelare in carcere. Intanto, i legali dell'uomo, gli avvocati Alfonso e Marco Senatore, annunciano un nuovo ricorso contro il provvedimento restrittivo. «Per mia cultura e formazione - precisa Marco Senatore -rispetto le istituzioni e l'opera dei magistrati. Rispetto altresì il provvedimento di fermo d'indiziato quale escamotage per correggere l'errore procedurale, riconosciuto tra l'altro dai giudici del Riesame. Ma non posso che giudicare quanto meno inopportuna l'applicazione del pericolo di fuga, viste le condizioni fisiche del mio assistito. Non ci sono i motivi per ipotizzare un'evasione». Secondo gli avvocati di Sabato Senatore, da circa una settimana l'uomo non mangia ed è colpito da una grave forma di depressione. «Proprio questa mattina - continua l'avvocato - il mio assistito si sarebbe recato in ospedale per un controllo medico, molto probabilmente per essere ricoverato. Già da alcuni giorni abbiamo incaricato il prof. Amendola di eseguire una perizia psichica che dimostri il suo attuale stato mentale. Sarà lui a dimostrare che, al momento dell'aggressione, il nostro assistito era affetto da una grave forma di depressione». La perizia di parte dovrebbe essere seguita agli inizi della prossima settimana, al rientro in Italia di Amendola, in questi giorni impegnato in un congresso all'estero. In attesa di conoscere i risultati, gli avvocati Senatore annunciano di voler impugnare il provvedimento emesso dal pm: «In questo caso il fermo di indiziato non può essere motivato con il pericolo di fuga. Non ci diamo per vinti e, nel pieno rispetto delle leggi, avanzeremo le nostre ragioni». Intanto, Mario Senatore, per mano dei suoi avvocati, si è costituito parte civile nel processo. In queste ore gli inquirenti potrebbero decidere di ascoltare anche alcuni testi, in qualità di persone informate sui fatti. Si tratterebbe di 4 testimoni oculari presenti alla lite la mattina del 17 giugno scorso.
Fonte: Il Portico
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