Tu sei qui: CronacaScoperto giro d'usura, in manette 4 "strozzini"
Inserito da (admin), mercoledì 24 giugno 2009 00:00:00
Scoperto dalla Guardia di Finanza di Cava de’Tirreni un articolato giro d’usura. L’operazione si è concretizzata dopo una serie di controlli economico-finanziari del territorio disposti dal Comando Provinciale e dal Gruppo di Salerno e condotti sotto la direzione del Sostituto Procuratore della Repubblica di Salerno, Vincenzo Senatore.
L'inchiesta, partita dalla denuncia di un imprenditore cavese vittima degli strozzini, ha portato alla scoperta di un vero e proprio assetto criminoso, che ha fatto cadere in trappola molti cittadini cavesi e dell’Agro nocerino-sarnese, colpiti dall’attuale crisi economica.
Il meccanismo messo in atto dagli usurai era collaudato: senza farsi nessuno scrupolo, individuavano la vittima in “stato di bisogno”, la agganciavano attraverso canali “non ufficiali” e poi, una volta mostratosi gentili e disponibili ad ascoltare i suoi problemi, offrivano il loro aiuto economico.
In pochissimo tempo rilasciavano assegni postdatati o cambiali per importi perfettamente equivalenti a quelli anticipati a titolo di prestito, per eludere attività di indagine e simulare la restituzione di un normale prestito tra conoscenti. Poi la ricezione delle maggiorazioni per gli interessi avveniva sempre a mezzo di assegni già compilati e postdatati o cambiali, per importi con tassi d’interesse “personalizzati”, ma sempre largamente superiori ai limiti di legge, perché sfioravano anche il 50% annuo.
Il tutto sotto pressanti intimidazioni e richieste estorsive, che si facevano via via sempre più minacciose, arrivando a riguardare anche i familiari della vittima. Come è accaduto all’imprenditore metelliano costretto ad emigrare per continuare a lavorare, che poi, dopo aver provato a restituire il denaro, ha trovato il coraggio di denunciare i suoi aguzzini.
Le operazioni, iniziate nel gennaio del 2000, hanno portato al fermo di 4 persone, M.G., P.L., R.G. e R.C., conoscenti diretti della vittima, che ora rischiano diversi anni di reclusione, oltre all’aumento di pena previsto per le aggravanti del caso ed a congrue multe.
Dunque, l’usura continua ad essere una triste piaga anche nel Salernitano, ma la stretta sinergia tra Guardia di Finanza ed Autorità Giudiziaria mostrata in questa vicenda è un forte segnale di una volontà unanime di ristabilire la legalità e diffonderne la cultura.
Fonte: Il Portico
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