Patrizio Bianchi è stato da poco nominato nuovo ministro dell'Istruzione, succedendo a Lucia Azzolina con cui, nei mesi scorsi, ha collaborato per la gestione della ripartenza scolastica nell'ambito della pandemia di Covid-19. Il lavoro di Bianchi, tuttavia, finì ben presto nel cassetto, bocciato dalla stessa Azzolina.

Stando a quanto appreso, Bianchi lavorò duramente ad un piano per riaprire le scuole in sicurezza, ascoltando tutte le voci del mondo scolastico con grande attenzione. Il piano era pronto a fine maggio e doveva fornire una prospettiva e soluzioni oltre all'urgenza della pandemia. Bianchi non nascose mai il suo disappunto per il cestinamento del suo lavoro, raccontando la sua esperienza nel suo libro "Nello specchio della scuola".

Nella sua intervista a "FattoQuotidiano.it", tuttavia, il neo ministro dell'Istruzione ha comunque voluto riconoscere ed elogiare il lavoro del suo predecessore: «Il lavoro fatto finora è stato massiccio e importante. Lucia Azzolina che vedrò martedì ha lavorato moltissimo. Dirò di più: ho l'impressione che non abbiamo messo abbastanza in evidenza quello che tutta la scuola italiana sta facendo. Certo, non mancano problemi specifici ma li affronteremo.

Riprenderò subito le fila dell'enorme lavoro fatto dalla ministra Lucia Azzolina».

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