Tu sei qui: CronacaSe.T.A., Galdi chiama a raccolta
Inserito da La Redazione (admin), venerdì 25 febbraio 2011 00:00:00
«Manifesto la mia ferma disponibilità ad incontrare Cgil e Cisl in qualsiasi luogo e data che il sig. Prefetto Sabatino Marchione vorrà indicare, affinché si faccia chiarezza, oltre che su un servizio essenziale per le nostre comunità, soprattutto sul futuro di centinaia di lavoratori coinvolti». È l’urgente appello lanciato dal sindaco Galdi alle sigle sindacali, al commissario prefettizio di Nocera Inferiore, Giuseppina Di Rosa, ed al Prefetto di Salerno, Sabatino Marchione, per la convocazione di un incontro in cui definire la questione Se.T.A.
Seriamente preoccupato per la mancanza di novità in merito alle sorti della società responsabile della nettezza urbana cittadina, il primo cittadino Galdi ieri, al termine del vertice tenuto con alcuni dipendenti della Se.T.A., ha richiesto la convocazione di un urgente tavolo di concertazione, soprattutto «considerato l’inutile decorso di diversi giorni dall’ultimo appuntamento informale tenuto presso la Prefettura con il commissario straordinario Di Rosa», come si apprende dalla sua nota.
In ballo vi è il rischio liquidazione per la Se.T.A. spa, la società che si occupa della gestione dei rifiuti sul territorio comunale. Liquidazione che, qualora non vada in porto l’azione sinergica dei Comuni di Cava de’ Tirreni e Nocera Inferiore, aprirebbe le porte del licenziamento per 192 dipendenti, di cui 85 cavesi.
Il progetto nel dettaglio contemplerebbe l’acquisizione da parte dell’Ente metelliano del 6,75% delle quote detenute dal partner privato Ge.Se.N.U. (quote che andrebbero a sommarsi al 38% già in possesso), per una spesa complessiva pari a 66mila euro. Da parte sua, invece, il Comune di Nocera Inferiore sarebbe portato ad aggiungere al già posseduto 2,75% una percentuale pari al 42,25% di quote societarie.
In questo modo i Comuni di Cava de’ Tirreni e Nocera Inferiore (che comunque ha un debito di circa 10 milioni di euro nei confronti della società) diventerebbero i soci di maggioranza della Se.T.A. spa con una percentuale pari all’89,50%, mentre il restante 10,50% resterebbe in possesso dei Comuni di San Valentino Torio, Pagani, Scafati, Vietri sul Mare ed Eboli. In poche parole, il “concordato” sarebbe l’unica soluzione per trasformare la Se.T.A. in una società a capitale interamente pubblico, mantenendo così inalterati gli attuali livelli occupazionali almeno per un altro anno.
Fonte: Il Portico
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