Tu sei qui: Cronaca‘Subito giustizia per Agnello'
Inserito da (admin), martedì 21 ottobre 2003 00:00:00
Alle 11 il quartiere dei Pianesi si ferma. I bar e le salumerie abbassano le saracinesche. In tanti attraversano la strada per raggiungere la piccola cappella di San Giovanni e dare l'ultimo saluto ad Agnello Carrano, il pensionato di 78 anni morto per difendere il genero Giovanni Palma, aggredito sotto casa in seguito ad una banale lite per motivi di parcheggio. «Non siamo qui per chiedere vendetta, ma giustizia», dice il parroco accogliendo sul sagrato la bara, coperta da cuscini di rose e da un nastro con i nomi dei figli, Antonietta e Giulio, e quello del piccolo Roberto, che da quella tremenda mattina continua a chiedere di nonno Agnello. Molti si fanno il segno della croce in segno di saluto e piangono. Al dolore dei parenti si mescola quello sincero dei tanti curiosi che da giorni non parlano d'altro. Giovanni Palma indossa un abito scuro, ha la faccia stravolta. Segue la bara, il parroco cerca di rincuorarlo. Nessuno grida, c'è solo il dolore composto di una famiglia distrutta da una tragedia assurda. Poi tanti fiori ed una promessa: «Faremo di tutto affinché i colpevoli paghino. Episodi come questi non devono più accadere». L'inchiesta giudiziaria, inatnto, va avanti. Gli inquirenti continuano a raccogliere prove su quella mattina, quando Agnello Carrano si frappose tra il genero ed i due dipendenti della "Real spa", società incaricata della rimozione delle auto. Ed uno dei due presunti aggressori, Giuseppe Donnarumma, il 28enne di Vietri Sul Mare, resta rinchiuso nel carcere di Fuorni con l'accusa di omicidio preterintenzionale. Per lui il giudice ha disposto la misura cautelare in carcere. «Ci apprestiamo - annuncia l'avvocato Dario Barbirotti - a presentare il ricorso al Tribunale della Libertà. Sia io che il mio assistito siamo davvero sconvolti per quello che è accaduto. Ora come ora, sarà l'autopsia a dimostrare se l'uomo è morto perché colpito o solo per una fatalità». Il dott. Zotti, il medico legale incaricato dalla Procura di Nocera Inferiore, ha fissato un termine di 30 giorni per ufficializzare gli esiti dell'esame autoptico. Una scadenza, comunque, ulteriormente prorogabile. Da parte loro, Alfonso e Marco Senatore, legali della famiglia Palma, si dicono sicuri della colpevolezza del giovane: «L'autopsia, come del resto l'esame esterno del cadavere, confermerà la terribile accusa di omicidio. Il povero Agnello è stato colpito più volte e con inaudita violenza».
Fonte: Il Portico
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