Tu sei qui: CronacaSulla strada del ritorno
Inserito da (redazionelda), lunedì 24 maggio 2021 07:30:49
di Salvatore Ulisse Di Palma*
Ritorno a casa dopo un'intera giornata di lavoro presso il Presidio Ospedaliero Costa d'Amalfi.
Prima d'infilarmi in macchina mi raggiungono un paio di amici, persone che negli ultimi mesi, mi hanno affiancato nella lotta alla pandemia, dei Volontari che della gioia, della partecipazione ne hanno fatto uno stile di vita.
Mi hanno detto di essere contentissimi che il Centro Vaccinale del nostro Ospedale riprenderà a vaccinare.
Nei loro occhi ho visto un lampo di felicità, di voglia di fare, una voglia mai sopita nei nostri cuori.
Poi, pochi convenevoli ed il saluto di commiato.
La strada del ritorno a casa mi e' apparsa, nonostante il traffico intenso di fine settimana, più agevole, più facile, più sicura.
Il pensiero continuava ad andare ai giorni trascorsi, al lavoro fatto in sintonia e perfetta sinergia, alla partecipazione disinteressata dei tanti Volontari che hanno tenuto compagnia a noi sanitari.
E' la riprova di quanto vero sia l'adagio che c'è più gioia nel dare, nel donare che nel ricevere.
Probabilmente le ferite lasciate dalla pandemia ce le porteremo addosso ancora per molto tempo, però mi sento di affermare che qualcosa, in questi lunghi mesi è avvenuto, al di là del celebrato, al di là delle immagini che ognuno ha ricevuto in casa propria, ma che in tantissimi abbiamo avvertito.
La lezione più grande e' sicuramente quella della grande disponibilità, il non doversi arroccare su se stessi, il guardare con occhi diversi il proprio simile , la necessità dell' interloquire, del parlare con l'altro e, una difficoltà enorme nel non poter abbracciare, nel non poter fare sentire, epidermicamente, nel contatto la voglia di sentirsi Fratelli, la voglia forte di umanità.
Nei ricordi rincorsi ho visto questo stato di disagio che , da una parte (il non abbraccio) e, dall'altra era questo incontenibile bisogno di dare.
Senza voler fare nomi, ma ognuno si ritroverà in questo mio dire, io stesso al di là di certi steccati che pure hanno delineato la mia presenza nella vita pubblica, ho dato e trovato risposte immediate in " Uomini " che occasionalmente o nella battaglia politico/amministrativa ho considerato e considero avversari, ma che oggi sono Fratelli e, il lavorare con loro, gomito a gomito, mi ha insegnato che, al di là dei preconcetti, che il solo sguardo e' e deve essere solo orientato al benessere comune , quando si lavora e si opera in sintonia.
Questa lezione ricevuta in questi giorni, a me è servita tanto e, sono convinto che sia servita anche ai tanti amici che credono e s'impegnano a raggiungere al più presto l' immunizzazione dell'intera popolazione della Divina Costa d'Amalfi.
E' proprio vero che le esperienze ci formano e, per certi aspetti, ci cambiano.
Io ne sono convinto e, di qui a qualche giorno, quando si riprenderà a vaccinare, sono certo che vivrò questo momento non solo come impegno quotidiano, ma come atto d' Amore, non fosse altro che per l' ambiente e i tanti Volontari che supporteranno il lavoro importante che ci dovrà aiutare a raggiungere l' obiettivo dell' immunità.
L' antica solidarietà praticata dai nostri nonni, persa di vista per i nostri egoismi, per il nostro esaperato individualismo, mi si è appalesata nel pieno e nel meglio della panacea degli enormi problemi che ogni giorno siamo costretti, molte volte, a risolvere.
Questa nuova forma di aggregazione, d' incontro con l'altro sia foriera di un futuro in cui, nel rispetto degli interessi propri e nelle ragioni dei singoli, di un modo d'intendere la vita, che vale la pena di ricordarsi che e' una sola e, che va vissuta in Pace, in Serenità, in Solidarietà.
*medico
Fonte: Il Vescovado
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