Tu sei qui: CronacaUn ‘sentiero di guerra' quotidiano
Inserito da Lello Pisapia (admin), venerdì 15 febbraio 2002 00:00:00
Un elmetto protettivo, per un'adeguata copertura della testa; una vista almeno discreta, che consenta di evitare pericoli ed insidie; un olfatto sviluppato, che aiuti ad individuare le trappole disseminate qua e là. Tre elementi indispensabili per affrontare l'avventura che quotidianamente attende i cittadini metelliani: passeggiare lungo le strade di Cava senza riportare danni fisici o incorrere in spiacevoli inconvenienti. Da censura: è lo stato in cui versano alcune vie cittadine. Con l'ulteriore "chicca" che rasenta i limiti della vergogna: la presenza di passaggi pedonali "killer", che si trasformano in pericolose trappole per gli anziani e le persone meno reattive. Solo qualche giorno fa un episodio significativo in tal senso, segnalato alla redazione del Portico da un nostro affezionato lettore, Paolo Nicoletta. In via Montefusco (ex traversa Benincasa, per intenderci), la sua anziana madre (81 anni) è caduta, riportando la rottura del setto nasale. La causa? Manco a dirlo, le condizioni pietose del manto stradale in prossimità del passaggio pedonale presente nella zona (nelle foto in alto ed al centro il luogo incriminato). Il sig. Nicoletta, che ha evitato il capitombolo solo in virtù della sua prontezza di riflessi, si pone a tal proposito una serie di inquietanti interrogativi, che noi condividiamo e porgiamo alla vostra riflessione. Come è possibile spendere tanti soldi per allestire una fontana sulla Statale 18 e poi trascurare un aspetto così importante come quello relativo alle condizioni delle strade? E' giusto che un disabile con la carrozzella sia costretto a fare un po' di cross per attraversare simili passaggi pedonali? Nulla di nuovo da segnalare, verrebbe da commentare. Quella dei "rattoppi" operati sull'asfalto stradale con la tecnica del "speriamo che io me la cavo" non è certo un fatto inconsueto. Un esempio tra i tanti: la situazione in via Guerritore, di recente nuovamente chiusa al traffico per riasfaltare il manto stradale. Fin qui tutto bene, se non fosse per il fatto che, prima di quest'opportuno intervento, le condizioni in cui era stata abbandonata la suddetta strada, dopo i lavori all'impianto idrico dei mesi scorsi, sarebbero state degne dell'organizzazione di un "Rally safari". Ma, al di là dei singoli, pur significativi episodi, preoccupa l'assoluta mancanza di una strategia globale di protezione dei pedoni e degli utenti deboli della strada. La presenza di piste ciclabili è, ormai, pura utopia; la mancanza di marciapiedi in alcune arterie molto trafficate diventa un autentico attentato all'incolumità. Passeggiare lungo via Di Marino (nella foto in basso), ad esempio, nei pressi del Liceo Scientifico "A. Genoino", con le auto che sfrecciano a velocità sostenuta, è un "lusso" che possono consentirsi solo le persone più reattive ed avvedute. Parlavamo, in precedenza, di olfatto sviluppato, che, unito ad una buona vista, rappresenta l'unica arma per non imbattersi negli escrementi dei cani, in bella mostra, in quantità copiosa, lungo tutte le strade cittadine. Spesso, per utilizzare i marciapiedi, bisogna effettuare delle autentiche acrobazie. Anche qui non mancano le segnalazioni e le proteste dei nostri lettori, che, nella sezione "Voci di Portico" (Come vivi la tua città?), evidenziano tale deprecabile fenomeno. Nulla contro gli affettuosi animali, ma l'inciviltà e la cattiva educazione dei loro padroni sta determinando una situazione insopportabile, dal punto di vista igienico ed etico. Cosa è stato fatto per combattere quest'indecenza? Quante multe sono state elevate ai proprietari dei cani per il mancato uso di palette e sacchetti? Fuor di dubbio che combattere l'inciviltà di alcuni cittadini rappresenti un'impresa disperata. Garantire, però, l'osservanza delle norme ed un minimo di "convivenza" rispettosa anche dei diritti altrui, beh, questo è un dovere al quale le autorità preposte non possono assolutamente sottrarsi!
Fonte: Il Portico
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