Ultimo aggiornamento 1 ora fa S. Biagio vescovo

Notizie Costiera Amalfitana - Notizie Costiera Amalfitana

Notizie Costiera Amalfitana

Hotel Marina Riviera Amalfi - Luxury 4 Stars Holte in Amalfi - Swimming Pool - Bistrot - GourmetMaurizio Russo liquori e prodotti di eccellenza dal 1899 a Cava de' Tirreni. Elisir di Limone, il Limoncello di Maurizio Russo, è realizzato esclusivamente con limone IGP della Costa d'AmalfiIl San Pietro di Positano è uno degli alberghi più iconici della Costa d'Amalfi. Ospitalità di Lusso e Charme a PositanoGM Engineering srl, sicurezza, lavoro, ingegneriaSmall Boutique Hotel in Costiera Amalfitana, Villa Romana Hotel & SPAHotel Santa Caterina, Albergo 5 Stelle lusso ad Amalfi. Ristorante Il Glicine, stella Michelin ad Amalfi

Tu sei qui: CronacaVia Crucis di Ravello: quando l'unione fa la forza

Cronaca

Via Crucis di Ravello: quando l'unione fa la forza

Inserito da (Redazione), mercoledì 15 marzo 2017 09:55:51

Misure, inventari, conteggi, prova costumi, cherosene, torce, terracotta o alluminio, iuta, balle di paglia, torrette, passaggi strategici di cavi e fari impiccati ai terrazzi più sporgenti, davanzali ad hoc per l'illuminazione migliore, trombe e palizzate, geometrie possenti di ganci, uncini, un "cruciverba" di pali per la più storica e commovente delle "esecuzioni", per il più grande e generoso dei sacrifici. E poi ancora scale in legno, sagrati che si apprestano ad essere momentaneamente stravolti, e palchi, prove, alberi finti gemellati con i fratelli tutti fogliame e nodosità, elenco degli Apostoli e dei figuranti, soldati ed adattamenti. E' una strategia comune ed appassionante che livella in maniera suggestiva e coinvolgente le generazioni: i bambini, entusiasti come in un gioco, ma composti, con la serietà che merita un evento innanzitutto religioso, si affiancano a chi possiede della Via Crucis in costume di Ravello, la memoria più autentica, il ricordo di anni ed anni di edizioni, di problemi da risolvere, come in questo caso, di acquisti dell'ultima ora, di postazioni, sopralluoghi, e manovre. La novità e la curiosità siedono accanto all'esperienza, ancora una volta messa al servizio di un evento che appartiene a Ravello e alla sua identità. E all'energia dei più piccoli, dei giovani, si unisce quella di chi, rientrando dal lavoro, non disdegna di prestare la propria professionalità per il bisogno e le circostanze: si tratti di un fabbro, di una sarta o di un muratore. Ed è questo, forse, mentre si succedono in una scaletta di regia precisa e minuziosa, le date e gli step del montaggio, passando di Chiesa in Chiesa, di via in via, supponendo, ipotizzando, delineando migliorie o aggiunte, che rende davvero speciale la Via Crucis di Ravello.

La comunanza e la consonanza di intenti che vanno dalla disponibilità a montare un palco al freddo e al vento, alla consapevolezza che, una volta chiuso l'evento, e smesso l'ultimo costume o sfilati gli ultimi calzari, bisognerà riportare Ravello al tempo attuale, sono i veri attori di questa " giornata particolare" in cui ognuno è qualcun altro, e per farlo è disposto a fare prove fino a tardi, magari a non dormire, ad aggiungere al proprio lavoro ore di fatica, innegabile, ma sentita, partecipe, e sincera. Fanno tenerezza i bambini, i giovani, con le schiene piegate a spiare e seguire il lavoro dei più grandi in fase di montaggio, fanno riflettere e sorridere gli "amarcord" dei partecipanti di tutte le edizioni precedenti e il loro modo, naturale e professionale, di " spulciare" tra i vari anni, ed individuare il dettaglio in più, la novità, o l'elemento da riprendere e tramandare. Ecco, la Via Crucis di Ravello è come un racconto, una vecchia leggenda che il paese si passa di mano in mano, di bocca in bocca; è una tradizione che viene alle famiglie, alle porte delle case, con la stessa necessità di un qualsiasi altro evento liturgico. E' un patrimonio che sta nelle braccia, nei cuori e nella fatica di questa gente, a volte un po' discorde su alcuni aspetti, ma è così che avviene quando ci si "litiga" un ospite importante; un'occasione che è di tutti, perché fatta da tutti, dal sudore, dall'intuito e dalla volontà di una popolazione. Perché le cose che appartengono fino in fondo, che stanno nel sangue e nella pelle - difficoltà a parte - non stancheranno e non divideranno mai.

 

Misure, inventari, conteggi, prova costumi, cherosene, torce, terracotta o alluminio, iuta, balle di paglia, torrette, passaggi strategici di cavi e fari impiccati ai terrazzi più sporgenti, davanzali ad hoc per l'illuminazione migliore, trombe e palizzate, geometrie possenti di ganci, uncini, un "cruciverba" di pali per la più storica e commovente delle "esecuzioni", per il più grande e generoso dei sacrifici. E poi ancora scale in legno, sagrati che si apprestano ad essere momentaneamente stravolti, e palchi, prove, alberi finti gemellati con i fratelli tutti fogliame e nodosità, elenco degli Apostoli e dei figuranti, soldati ed adattamenti. E' una strategia comune ed appassionante che livella in maniera suggestiva e coinvolgente le generazioni: i bambini, entusiasti come in un gioco, ma composti, con la serietà che merita un evento innanzitutto religioso, si affiancano a chi possiede della Via Crucis in costume di Ravello, la memoria più autentica, il ricordo di anni ed anni di edizioni, di problemi da risolvere, come in questo caso, di acquisti dell'ultima ora, di postazioni, sopralluoghi, e manovre. La novità e la curiosità siedono accanto all'esperienza, ancora una volta messa al servizio di un evento che appartiene a Ravello e alla sua identità. Ed all'energia dei più piccoli, dei giovani, si unisce quella di chi, rientrando dal lavoro, non disdegna di prestare la propria professionalità per il bisogno e le circostanze: si tratti di un fabbro, di una sarta o di un muratore. Ed è questo, forse, mentre si succedono in una scaletta di regia precisa e minuziosa, le date e gli step del montaggio, passando di Chiesa in Chiesa, di via in via, supponendo, ipotizzando, delineando migliorie o aggiunte, che rende davvero speciale la Via Crucis di Ravello.

La comunanza e la consonanza di intenti che vanno dalla disponibilità a montare un palco al freddo e al vento, alla consapevolezza che, una volta chiuso l'evento, e smesso l'ultimo costume o sfilati gli ultimi calzari, bisognerà riportare Ravello al tempo attuale, sono i veri attori di questa " giornata particolare" in cui ognuno è qualcun altro, e per farlo è disposto a fare prove fino a tardi, magari a non dormire, ad aggiungere al proprio lavoro ore di fatica, innegabile, ma sentita, partecipe, e sincera. Fanno tenerezza i bambini, i giovani, con le schiene piegate a spiare e seguire il lavoro dei più grandi in fase di montaggio, fanno riflettere e sorridere gli "amarcord" dei partecipanti di tutte le edizioni precedenti e il loro modo, naturale e professionale, di " spulciare" tra i vari anni, ed individuare il dettaglio in più, la novità, o l'elemento da riprendere e tramandare. Ecco, la Via Crucis di Ravello è come un racconto, una vecchia leggenda che il paese si passa di mano in mano, di bocca in bocca; è una tradizione che viene alle famiglie, alle porte delle case, con la stessa necessità di un qualsiasi altro evento liturgico. E' un patrimonio che sta nelle braccia, nei cuori e nella fatica di questa gente, a volte un po' discorde su alcuni aspetti, ma è così che avviene quando ci si "litiga" un ospite importante; un'occasione che è di tutti, perché fatta da tutti, dal sudore, dall'intuito e dalla volontà di una popolazione. Perché le cose che appartengono fino in fondo, che stanno nel sangue e nella pelle - difficoltà a parte - non stancheranno e non divideranno mai.

Fonte: Ravello Notizie

Galleria Fotografica

rank: 102023109

Cronaca

Cronaca

Sciame sismico a Siena: scosse in sequenza. La più forte di magnitudo 3.2

Alle 20.29 i sismografi dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia hanno registrato un terremoto di magnitudo 3.2 con epicentro a Monteroni d'Arbia (SI), a circa 4Km di profondità. Alle 19.11, nella medesima zona, si era verificato un altro sisma, di magnitudo 3.1, chiaramente avvertito non...

Cronaca

Napoli, rubata la targa di Viale John Lennon: vandalizzata l’area dedicata al musicista

Rubata la targa di Viale John Lennon a Napoli e vandalizzata l'area dedicata al musicista iinglese, scomparso nel 1980. Nel 1998, il biografo dei Beatles e giornalista Michelangelo Iossa propose all'allora Provincia di Napoli - con il supporto di Beatlesiani d'Italia Associati - di intitolare un viale...

Cronaca

Salerno, schiacciato da un’ecoballa mentre era in bici: addio all'imprenditore Domenico Campanile

Una tranquilla uscita in bicicletta si è trasformata in una tragedia per Domenico Campanile, 49 anni, imprenditore edile originario di Casagiove. L'uomo è morto ieri mattina in via Fra' Generoso, a Salerno, dopo essere stato schiacciato da un'ecoballa di rifiuti compattati, caduta da un camion in transito....

Cronaca

Ciclista morto nell'incidente a Salerno: la vittima è l'imprenditore Domenico Campanile, lascia moglie e due figli

E' stato identificato il ciclista che ha perso la vita ieri mattina, sabato 1° febbraio, in via Fra' Generoso a Salerno. Si tratta di Domenico Campanile, 49 anni, imprenditore edile di Casagiove. L'uomo, appassionato di ciclismo, stava pedalando sulla sua mountain bike insieme ad alcuni amici quando...

La tua pubblicità sui portali più letti della Costiera Amalfitana, scegli l'originale NCANews, il Vescovado, Positano Notizie, Maiori News, Amalfi News, Il Portico, Occhi Su Salerno