Tu sei qui: CulturaA Furore fa capolino il surrealismo con le sue birbanterie freudiane
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), lunedì 7 ottobre 2024 12:00:39
Di Giacomo Ricci, professore di Architettura all'Università "Federico II" di Napoli
Voglio parlarvi dei nuovi murales a Furore.
Ma devo fare una premessa. Un mio carissimo amico, Vittorio Losito, amico fin dai tempi del liceo, ingegnere e straordinario pittore dai molteplici aspetti (dalle incredibili capacità figurative fino al pieno controllo informale di materiali e colori), non amava molto il surrealismo.
Era anche un valente critico preparato e studioso, pignolo e molto bravo nell'approfondimento non soltanto dell'analisi delle caratteristiche filosofico-cognitive di un movimento artistico. Gli piaceva anche intrufolarsi nelle pieghe, per così dire, dei comportamenti dei protagonisti delle varie correnti pittoriche dei tempi passati.
Era sempre alla ricerca di inezie e aneddoti che, alla fine, tanto inezie non erano, rivelandosi spesso come delle vere e proprie caratteristiche di merito che lo portavano a esprimere il suo giudizio sui quei passati protagonisti.
Non amava Breton e poco gli piaceva Dalì che reputava personaggio troppo attratto dal denaro e poco dai valori culturali del suo lavoro. Grande mestiere e poca autenticità insomma.
Io non lo seguivo molto su queste sue deduzioni. Mi spiego, c9ndividevo le sue critiche ma ero pur sempre rapito dalla bravura di Dalì e dal mistero dei quadri di Magritte.
E dunque, amavo e amo molto il surrealismo e il suo "metodo", per così dire, capace di portare alla luce , caratteristiche del nostro modo di pensare che, generalmente, se ne stanno ben nascoste nella profondità della nostra anima.
Breton, come si sa, e incontrò Freud e ne fu molto influenzato. Tanto da infondere nel movimento surrealista molto dell'approfondimento dei meccanismi onirici. Pensiamo a Magritte e ai suoi accostamenti di oggetti e situazioni paradossali, dalle figure umane immerse nello spazio alla pipa che non è una pipa e così via.
È questo che mi è venuto in mente quando ho visto gli ultimi murales realizzati a Furore non più tardi di una settimana fa.
Li potete vedere anche voi nelle immagini che allego a questo post.
Che una sirenetta se ne stia accucciata sul cranio di un misterioso personaggio dalle lunghe orecchie a punta o che una gentile donzella in piedi in barca lasci intravedere, al di sotto della chiglia, in trasparenza nell'acqua, una lunga coda di pesce che rende il suo evidente desiderio di trasformarsi in sirena, siano derivazioni della sintassi figurativa surrealista è del tutto evidente.
Come evidente è la tecnica dei "cadavre exquis", più noto come "gioco dei cadaveri eccellenti", usata come riferimento nella determinazione dell'altro murales nel quale a una tartaruga azzurra dalla testa di ibis dal lungo becco arancione si sovrappongono, l'uno sull'altro, una lucertola con la coda a foglia, le zampe con le chele di scorpione e la testa di re di denari (uscito or ora da un mazzo di carte napoletane). Il re ha sulla testa adagiato un grosso granchio rosso a pancia all'aria che afferra un grande ciuffo di erba verde.
Il riferimento al gioco dei cadaveri eccellenti di surrealista memoria è fin troppo evidente, anche nella stessa struttura compositiva che ricorda molto la dinamica di quel gioco, nel quale ognuno dei partecipanti faceva il suo disegno, sotto quello già fatto dal suo predecessore, senza sapere ciò che era stato già realizzato perché nascosto sotto il foglio ripiegato.
Così a Furore, in costiera amalfitana, fa capolino il surrealismo e le sue birbanterie freudiane, e Breton, dall'altro mondo si gode il sole e il panorama straordinario di questo paese e apre lo sguardo verso l'infinito oltre la linea dell'orizzonte.
E ringrazia con un sorriso, oltre i pittori realizzatori, anche l'architetto Noemi Verderosa che è responsabile del progetto e il sindaco Giovanni Milo che è l'organizzatore dell'Evento.
E noi ci ritroviamo attorno pezzi onirici che si vanno ad aggiungere all'immagine incredibile rappresentata dal panorama complessivo di questo piccolo paese di sogno.
Fonte: Il Vescovado
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