Tu sei qui: CulturaDiciotto anni fa ci lasciava Giannino Di Lieto, illustre poeta minorese che mai cedeva alle tendenze imperanti
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), lunedì 8 luglio 2024 12:26:20
Ricorre oggi, 8 luglio, l'anniversario della scomparsa di un minorese illustre: Giannino Di Lieto. Nato e vissuto a Minori, mancato nel 2006, è stato una figura di primissimo piano nel panorama letterario italiano del secondo novecento, unanimemente riconosciuto come poeta innovatore e autonomo da moduli e correnti, sperimentatore raffinato ma assolutamente coerente con un'affermazione di libertà anche rispetto al linguaggio della neoavanguardia, con cui ebbe contrastati ma proficui rapporti.
Apprezzato da critici nazionali e internazionali, ha pubblicato diverse opere, iniziando con "Poesie" (1969) e proseguendo con titoli come "Indecifrabile perché" (1970) e "Le cose che sono" (2000). La sua poesia è stata oggetto di studi e convegni, come quello del 2007 a Minori, il cui volume degli atti è stato pubblicato nel 2008. Opere, edito da Interlinea nel 2010, raccoglie in un solo volume l'intera produzione letteraria di Giannino di Lieto, con saggi di noti studiosi.
«Tanti importanti riconoscimenti in vita, un convegno di elevatissimo livello a Minori un anno dopo la morte, il ricordo collettivo di un paese tutt'ora memore del maestro di scuola, dell'uomo schivo ma instancabilmente partecipe, vicino ai più semplici e impegnato nelle battaglie di libertà e di riscatto sociale. A questa figura di assoluto rilievo è doveroso che Minori riconosca il giusto tributo di gratitudine e di affetto, preservandone l'opera e la memoria», così l'Amministrazione Comunale di Minori ricorda una figura esemplare della poesia italiana del secondo Novecento.
Punto di inquieto arancione
Dove fu che il fiore genera di sé un'esistenza colma
isole di corallo come una menzogna su meridioni azzurri
magnifici scarabei poi una voragine bisogna uscire dalla casa
salga un gran chiasso dopo una festa ogni lasciarsi indietro
la sorte in luce diviene forma passeggera e quanto è dato
controdanza in borse di seta almeno piume avanzeranno
con alti e bassi da salde radici è stato cespuglio
un gioco per fulmini si beve i guadagni di un giorno
a quel grumolo si tengono appoggiati masticando foglie
finché da una brocca il vento discorre ghirlande
sul capo i fanciulli spargono semi vestiti di bianco
svolazzassero di notte il sogno doveva essere completamente arso
sarà scacciato con fumo di spina alba.
da Punto di inquieto arancione (Nuovedizioni Enrico Vallecchi, Firenze 1972)
Fonte: Il Vescovado
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