Tu sei qui: CulturaIl canto lirico italiano diventa patrimonio Unesco: è polemica De Luca-Governo
Inserito da (PNo Editorial Board), sabato 9 dicembre 2023 09:00:30
Il canto lirico italiano è ufficialmente nella lista dei patrimoni culturali immateriali dell'umanità: la proclamazione è avvenuta in occasione della 18esima sessione del Comitato intergovernativo per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell'Unesco in Botswana.
«Una bella notizia, ma ci permettiamo, guardando le cose concrete, di fare una domanda: nel dossier che è stato mandato dal Ministero della Cultura all'Unesco, è stato inserito un riferimento al teatro San Carlo di Napoli? [...] Vorremmo che ci chiarissero questo dubbio perché se hanno mandato all'Unesco solo la Scala senza nessun riferimento al San Carlo oltre che ad teatri lirici del Sud sarebbe un'ennesima vergogna». Così il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, durante la diretta Facebook del venerdì.
La risposta non si è fatta attendere. Il sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi, ha chiarito: «Il riconoscimento della lirica italiana a patrimonio dell'Umanità da parte di Unesco riguarda tutte le Fondazioni italiane. Si tratta di un vero e proprio trionfo nazionale. Nel dossier le 12 Fondazioni Lirico-Sinfoniche a statuto ordinario sono iscritte e rappresentate attraverso la loro associazione che si chiama Anfols. C'è, ovviamente, il San Carlo di Napoli, insieme all'Opera di Roma, all'Arena di Verona, alla Fenice di Venezia, al Maggio Fiorentino, al Regio di Torino, al Carlo Felice di Genova, al Verdi di Trieste, al Comunale di Bologna, al Petruzzelli di Bari, al Massimo di Palermo e al Lirico di Cagliari. Tutti i loro nomi sono riportati nel dossier. Sono, poi, iscritte, con la loro qualità di Fondazioni a statuto speciale, la Fondazione Alla Scala di Milano e il Santa Cecilia di Roma che non appartengono ad Anfols».
Anche il senatore salernitano Antonio Iannone ha voluto commentare le parole di De Luca: «La Campania è la Regione che investe meno in cultura e De Luca si permette anche di parlare del risultato raggiunto con il riconoscimento per la lirica italiana. Questo ungulato delle istituzioni veramente non sa di cosa ciancia; per De Luca l'Unesco è una parolaccia, evidentemente. L'invidia che lo rode è accecante e non perde mai occasione per tacere. Meglio tacere e lasciare il dubbio di non capire nulla che parlare e confermarlo».
Fonte: Il Vescovado
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