Ravello, oltre ad essere capitale di bellezza e arte, si conferma paese globale e aperta a tutte le culture del mondo. Una tradizione che prosegue sin dall'alto Medioevo quando la Città, legata alla potente Repubblica d'Amalfi manteneva solidi rapporti, principalmente di natura politico-culturale, col mondo islamico. Oggi Ravello è meta preferita, da ogni latitudine, per il giorno più bello: dopo matrimoni di paperoni americani, magnati russi nobili scozzesi (rigorosamente in kilt), calciatori e super modelle mancava il matrimonio indiano.

Anticipato da un alterco tra gli invitati la sera precedente in un bar della piazza, il rito si è regolarmente svolto sabato pomeriggio nella meravigliosa location di Villa Eva, organizzato nei minimi dettagli dall'agenzia Wagner Tours. Il matrimonio inIndia viene considerato non solo un sacramento che garantisce una continuità familiare, ma anche un mezzo per ripagare il proprio debito con gli antenati.

Infatti, secondo i Veda, testi sacri dell'Induismo, la vita degli Indù è scandita da tappe necessarie. Dopo aver concluso lo stadio di studente, l'uomo deve passare alla seconda tappa, quella di padrone di casa. Il matrimonio è un'unione indissolubile non solo tra gli sposi, ma anche tra le loro due famiglie.

Il gazebo degli sposi con vista mare, era adornato con composizioni floreali che ben si intonavano con l'abito della sposa - di colore giallo ocra - che presentava, come da tradizione, piedi e mani dipinti con l'hennè secondo la tecnica Mehndi.
Acceso il fuoco sotto il gazebo, con lo sposo, dalla veste blu, giunto in processione accompagnato dalla famiglia e dagli amici festanti, accolto dalla famiglia della sposa.

Nel corso della cerimonia, celebrata da un sacerdote indù, gli sposi si sono scambiati ghirlande di fiori, yogurt e miele, noci di cocco, petali di fiori e burro chiarificato.
Il padre della sposa affida la figlia allo sposo dopo la promessa di assistere la ragazza nella realizzazione dei tre sacri scopi matrimoniali: Dharma, Artha e Kama.

La parte principale e centrale del rito (durato circa tre ore) è consistito nei sette passi: per gli sposi sette passi intorno al fuoco sacro con invocazioni e promesse per la loro futura vita coniugale. Al termine la coppia è ufficialmente unita in matrimonio.

Lo sposo ha quindi allacciato ungirocollo alla sua sposa contenente i simboli di Shiva o Vishnu, che costituisce l'insegna di donna sposata, aggiungendo anche gli anelli alle dita dei piedi o una fede nuziale. Poi ha posto unapolvere rossa nella scriminatura centrale dei capelli della sposa e sulla fronte, a simbolizzare la sua nuova condizione di donna sposata.

La famiglia dello sposo ha offerto doni alla sposa con gli invitati, un centinaio, che hanno lanciato petali di fiori verso la nuova coppia.

Al banchetto nuziale, svoltosi in serata nella medesima location rinomata per l'organizzazione di eventi esclusivi, mancavano alcuni dei protagonisti dell'alterco della sera precedente, evidentemente: un tavolo, infatti è rimasto inoccupato. La cerimonia si è svolta in tutta serenità, come se nulla fosse accaduto il giorno precedente.

Credit photo: Enrico Capuano

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