Tu sei qui: Economia e TurismoAttenti alle terre di mezzo
Inserito da Raffaele Ferraioli (redazionelda), sabato 12 giugno 2021 15:33:36
di Raffaele Ferraioli
La ripartenza post Covid 19 registra la crescita nel settore turistico della domanda orientata sul rurale. Da qui l'ottimistica previsione di una stagione all'insegna del sold out per le "terre di mezzo" del nostro terroir.
Stando alle ricerche condotte da Aiabnb Travel & Living Report, suffragate da Federalberghi e da Agriturist, il notevole balzo in avanti dovrebbe passare dal 22% del 2010 al 37% di quest'anno. Tale previsione potrebbe sembrare azzardata, ma l'attendibilità e il rigore delle fonti lasciano ritenere corrette tali proiezioni, con somma soddisfazione degli operatori del settore.
La contingenza assai favorevole per le "terre di mezzo" sparse sulle colline dirupanti verso il mare non si sviluppa per caso, ma è il risultato, fortunatamente consolidato, di una saggia politica di marketing territoriale, non più orientata sul prodotto bensì sul mercato, attenta a confezionare un'offerta in linea con le esigenze, i bisogni e le mutevoli aspettative della domanda.
Domanda di turismo open air, rurale, sostenibile. Bisogno di vacanza partecipata, interattiva, esperienziale, fatta di trekking, fly trekking , climbing, enogastronomia, visite guidate a siti storici, a chiese, castelli, pievi, conventi, città d'arte.
Le aree collinari della Divina riescono a tenere il passo di questo nuovo "turista consapevole", colto, con una capacità di spesa più alta, per cui il suo apporto economico non interessa solo pochi addetti ai lavori ma la comunità nel suo complesso. Questo interesse diffuso ad accogliere, assistere e ospitare il "forestiero" non può che giovare alla qualità dei rapporti fra ospitato e ospitante.
Un altro dato quanto mai interessante ci dice che per i suoi spostamenti il turista preferisce l'auto di sua proprietà con una percentuale del 75%, alla quale vanno aggiunte le auto da noleggio con e senza autista, i bus, i camper e le roulotte.
Ne nasce subito una considerazione: il conseguente caos del traffico, specie quello che affligge il nostro inadeguato sistema di mobilità e che rappresenta la nostra croce, induce a pensare all'opportunità di realizzare alle "porte" della nostra area aree di parcheggio d'interscambio che consentano ai turisti di lasciare la Mercedes e usare la Smart, o la moto, o la bici. Ne sarebbero avvantaggiati tutti: residenti, turisti, nuovi occupati e quanti altri vivono con apprensione la "stagione" del traffico bloccato, delle estenuanti code lungo la strada costiera e non solo.
Finalmente saremmo tutti confortati e nessuno, incredibile ma vero, si preoccuperebbe dell'overbooking annunciato.
Fonte: Il Vescovado
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