La Cavese ha fallito sul campo l'appuntamento con la promozione. Ma si sente defraudata di un suo diritto. A Gela, se non avesse incontrato quel Velotto di Grosseto, che aveva già complicato la vita alla formazione biancoblù a Taranto, avrebbe potuto aspirare al colpaccio. Ed invece, ci si deve leccare le ferite. Anche se la speranza di essere ripescati resta intatta. Il presidente Cutillo è il primo a crederci: «Se sarà ripescata anche una sola formazione in C1, quel posto è della Cavese. Le graduatorie della Lega parlano chiaro. E se qualcuno ha dovuto agevolare il Gela a nostro discapito, ora che c'è riuscito potrà anche chiudere un occhio su di noi e non ostacolare l'eventuale ripescaggio». La speranza ostentata da Ottavio Cutillo fa pensare, dunque, ad una sua voglia di restare al timone della Cavese. Nonostante le voci che circolano farebbero pensare al contrario. «Io i miei impegni li rispetterò: iscriverò la squadra al campionato. Ma ora la città dovrà mantenere i suoi impegni presi». Cutillo si riferisce alla fidejussione che si dovrà versare per completare l'operazione dell'iscrizione: «Domani sarò a Napoli all'Enpals per chiudere la partita dei debiti con l'Ente. Ho già sul tavolo tutte le liberatorie dei giocatori e partirò personalmente per Firenze giovedì, per garantire l'iscrizione della squadra. È o non è mantenere gli impegni tutto questo? Ma ora voglio un gesto di sostegno reale di chi può in questa città al futuro della Cavese. Quale società è stata così brava da chiudere il suo bilancio con una manciata di debiti senza aver potuto fare affidamento sulla bellezza di 5-6 incassi? Perché, allora, tutta questa diffidenza nei miei confronti? Io non ho i milioni da gettare al vento come De Laurentiis. Per questo nel calcio resto, ma alle mie condizioni. Senza sperperare e senza fare il gradasso. E la politica adottata quest'anno aveva dato i suoi bravi frutti se non fosse arrivato sulla nostra strada il signor Velotto di Grosseto». A Gela gliene ha dette di tutti i colori...«Se avrà il coraggio di scrivere tutto quello che gli ho potuto dire in faccia, dopo quelle cervellotiche decisioni prese, mi aspetto una brutta mazzata del giudice sportivo (ndr: Cutillo non sapeva ancora della sua squalifica fino al 15 luglio). Ma penso che non sarà così meschino da aggravare quanto ha già rovinato. Me lo sarei voluto mangiare quando ha estratto quel secondo cartellino rosso in faccia a Tatomir. Purtroppo, i campionati si vincono e si perdono soprattutto per colpa di questi signori. E non è una scusante questa che voglio trovare, perché chi ha visto la partita dei ragazzi ha visto come si sono comportati. Da eroi». Questa mattina il consigliere incaricato allo Sport del Comune, Carmine Adinolfi, ha chiamato a raccolta la stampa per forzare i tempi dell'operazione fidejussione. Aprirà nelle ore immediatamente successive la raccolta di fondi per costruire quel gruzzolo di 206mila euro necessario alla fidejussione pro iscrizione. Ottavio Cutillo apprezza l'iniziativa ed incalza: «La città in questo momento ha la possibilità di dimostrare la propria riconoscenza al sottoscritto ed a chi ha perso soldi e tempo dietro alla Cavese. Non è un modo di dare un contributo a me, ma di dimostrare di voler essere realmente partecipi, non solo a chiacchiere, nell'iscrizione al prossimo campionato della squadra. Questo sarebbe il segnale più forte per dare al sottoscritto stimoli nuovi per continuare. E se, come spero ardentemente, ci ripescheranno, sarà un bell'impegno da onorare. Ai tifosi dico che siamo stati sul campo tagliati fuori dal sistema. Ma ora il sistema dovrà prendersi l'onere di premiarci se si farà spazio tra le squadre professionistiche, la gran parte in serie difficoltà gestionali, con deficit in cui il rosso è il colore dominante. La Cavese, invece, rispetto al panorama che la circonda, è sostanzialmente sana. E questa è una bella vittoria, se permettete mia».