Tu sei qui: Economia e TurismoCavese, emergenza attacco
Inserito da La Città di Salerno (admin), venerdì 6 dicembre 2002 00:00:00
Mario Somma non lo ha mai ammesso, ma siamo sicuri che da almeno venti giorni porta con sé un amuleto particolare, contro la sfortuna ed il malocchio. Ieri pomeriggio, però, lo avrà dimenticato a casa o, forse, lasciato in macchina. E così, prima del test amichevole in famiglia, il patatrac: si blocca Rosario Cerminara (nella foto), unica prima punta in organico. E' allarme rosso nella comitiva metelliana. Ieri pomeriggio, al ''Simonetta Lamberti'', il centravanti ex Tivoli non ha partecipato all'amichevole in famiglia. I primi test parlano di una fastidiosa distorsione al ginocchio destro. Piove sul bagnato, dunque, sulla Cavese, che viaggia, così, con una grossa incognita verso la gara di domenica contro il Milazzo, sul neutro del ''San Vito'' di Cosenza. C'è, insomma, il concreto rischio che la squadra resti senza attaccanti di ruolo, con conseguente riduzione al minimo della sua potenzialità offensiva. E' davvero uno stop che non ci voleva, questo dell'ariete, andato a segno domenica scorsa al ''San Paolo'' contro lo Stabia. Comunque, il calciatore dovrebbe ugualmente partire per la ''trasferta casalinga'' di Cosenza. Solo in extremis, in sintonia con il dottore Antonio Massa, mister Somma deciderà sull'impiego del prezioso e fondamentale attaccante. Nella peggiore delle ipotesi, con Cerminara indisponibile, Somma si dovrà inventare davvero una grossa magia per tentare di vincere contro il Milazzo. Come se non bastasse, ieri pomeriggio, oltre a Cerminara, si è fermato anche l'altro attaccante Andrea Cammarata, classe '83, con caratteristiche da seconda punta, a causa di una forte botta al ginocchio destro, che lo ha messo ko per la gara di domenica senza possibilità di appello. I numeri sono spietati: dopo la partenza di Micciola, la Cavese si ritrova senza attaccanti. In organico, con caratteristiche da prima punta, ci sono solo Cerminara, in forte rischio, e Ronca, acquistato di recente dalla Giffonese (campionato di Eccellenza). Più ricco il patrimonio di seconde punte e cursori offensivi: Dos Santos, Cozzolino, Di Vito, Cammarata, Belcore. Tutti giovani, però, eccetto Dos Santos. Il già spuntato 4-5-1, varato per necessità da Somma (nella foto) da alcune domeniche, è ora seriamente a rischio. Con questo rebus si avvicina il delicato match con il Milazzo.
DISCIPLINARE, IL 18 DICEMBRE IL VERDETTO
La società aquilotta spera di ottenere una riduzione della squalifica del campo per sei turni. Ecco i punti del ricorso
Si conoscerà mercoledì 18 dicembre l'esito del ricorso presentato dalla Cavese alla Commissione Disciplinare per ottenere la riduzione del numero delle giornate da giocare in campo neutro ed a porte chiuse. Nel club di via Sorrentino serpeggia fiducia sulla decisione della Disciplinare, dopo la sentenza-mazzata del giudice sportivo, che ha inflitto sei turni di squalifica allo stadio ''Simonetta Lamberti'' per i tafferugli verificatisi a Delianuova. Il ricorso della Cavese, preparato dal legale Eduardo Chiacchio, con la collaborazione dell'avvocato Monica Fiorillo, si articola in dieci punti e fa leva anche sulle decisioni adottate dal giudice sportivo in merito al recente derby Salernitana-Napoli. In particolare, la difesa ha battuto, per ottenere una riduzione della pena, sull'articolo 11, comma 1, del Codice di giustizia sportiva: ''la responsabilità è esclusa quando il fatto è commesso per motivi estranei alla gara''. La società metelliana fa notare che gli incidenti non hanno avuto connessione con la gara, che si è svolta in modo regolare. La Cavese, poi, in questa stagione, non è mai stata sanzionata dal punto di vista disciplinare. I legali fanno osservare che la partita Delianuova-Cavese si è svolta regolarmente e che è stata l'inopportuna decisione della dirigenza calabrese di imporre il pagamento del biglietto ai tifosi aquilotti, quando mancavano pochi minuti alla fine della gara, a scatenare la battaglia all'esterno dello stadio. C'è una circostanza importante sottolineata nel ricorso: non è vero che i tifosi della Cavese non volevano pagare per entrare. Anzi, dall'inchiesta dell'Ufficio Indagini, emerge che un addetto alla biglietteria del Delianuova ha interpellato il suo presidente per chiedergli quando costava il biglietto. La dimostrazione, insomma, che i sostenitori aquilotti avrebbero voluto pagare. Un altro aspetto che la Cavese fa notare è la manifesta carenza organizzativa del Delianuova, così come l'inadeguatezza dell'impianto calabrese, omologato per la serie D senza un regolare nullaosta della Commissione di Vigilanza. Nel ricorso, inoltre, si sottolinea che i provvedimenti adottati dalla magistratura ordinaria riguardano esclusivamente i tifosi calabresi, senza dimenticare la fattiva collaborazione della dirigenza della Cavese, messa in risalto anche dal rapporto del commissario di campo.
Fonte: Il Portico
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