Tu sei qui: Economia e TurismoCavese in vendita, la società accusa la città
Inserito da (admin), giovedì 13 marzo 2014 00:00:00
La Società USD Cavese 1919 con sommo rammarico comunica la decisione di cedere le quote associative della propria squadra militante nel Campionato di Serie D. La decisione è maturata a causa dell’impossibilità di poter gestire e continuare un Progetto serio ed ambizioso nel tempo e col tempo, non con i miracoli.
Una delle cause principali è la mancata assegnazione della struttura sportiva di Santa Lucia (abbandonata da anni) fondamentale per il Progetto futuristico della Società, che voleva trasformare la stessa in una “cantera” per i giovani talenti. La struttura, dopo 10 mesi di prese in giro e misteri per ritardi dell’apertura delle buste del Bando, è stata assegnata ad una Scuola Calcio cittadina con la motivazione che quest’ultima ha più competenza territoriale della USD Cavese 1919, prima squadra cittadina dal 1919, un’assurdità. Come potevamo programmare un futuro serio quando oggi siamo costretti ad avere tre squadre su un solo campo con il cronometro puntato e gli addetti che chiedono di lasciare il rettangolo di giuoco? Ovviamente la nostra contestazione verso il Comune e gli organi competenti è stata quella di non pagare (unica arma a nostra disposizione) i fitti mensili degli ultimi mesi, cercando di creare rumore ed interessi a tal proposito, ma per giusta risposta abbiamo ricevuto l’ultimatum da parte del Comune di pagare l’intero importo con la minaccia di chiudere il campo di allenamento, cosa che poi è avvenuta incredibilmente dopo averci fatto pagare anticipatamente una settimana di fitto, nell’attesa che la nostra proposta di dilazione si sarebbe discussa. Inoltre anche un parziale acconto ci è stato rifiutato. In tutta questa situazione la Sig.ra Assunta Medolla, Dirigente dell’Ufficio Sport del Comune di Cava de’ Tirreni, è solo la punta dell’iceberg di un intero boicottaggio generale nei nostri confronti.
Eloquente è l’articolo pubblicato venerdì 28 febbraio 2014 sul sito Corriere Cavese del Calcio a firma di Nello Bisogno, di cui riportiamo solo uno stralcio finale: «Una situazione che ha dell’assurdo, come assurda ed irreale è l’indifferenza della tifoseria metelliana. In altri tempi, come già accaduto, sarebbero scesi in piazza minimo 500 (forse più) per protestare contro il Comune ed evitare l’esilio della propria squadra. La Cavese è dei cavesi, ma ora che è rinata non sappiamo più difenderla! Ma la cosa che fa più male è che gli stessi cavesi stanno rompendo il giocattolo».
Parte di tifosi - che hanno già dimenticato play out e debiti dell’anno scorso, corsa play off e stabilità di quest’anno - già sapevamo che non avrebbero protestato, con conseguente esilio della squadra a Nocera Superiore per gli allenamenti. Ancora più eloquente è l’articolo uscito su “L’Aquilotto” del 23 febbraio 2014 che titolava ironicamente “Caro presidente se ne vada!”, scritto da Nunzio Siani, che affettuosamente ringraziamo e salutiamo.
A tutto questo, e non è poco, si aggiunge l’avversione quotidiana di gran parte della tifoseria istigata da persone che millantano crediti, ma che ci hanno lasciato solo una montagna di debiti, molti dei quali inizialmente occultati e poi addirittura amplificati, che, con continue critiche ed ancora più gravi comportamenti indisciplinati allo stadio in occasione delle gare interne, costringevano la Società al pagamento di innumerevoli multe ed anche alla chiusura dello stadio “Simonetta Lamberti” (seconda volta dopo un 5-0 con l’Orlandina ed un 3-3 con il Savoia capolista).
In ultimo, con ulteriore rammarico, i pochissimi imprenditori cavesi che con i fatti e non con le “chiacchiere” ci sono stati vicini. Ringraziamo a tal proposito Gianmarco Amato, Riccardo Tanimi, Gianni Sorrentino, Angelo e Luca Della Brenda, Alfonso Vitale, Renato Aliberti, Maurizio D’Antonio, tutti gli Sponsor e scusate se dimentichiamo qualcuno. Tutto questo, purtroppo, si ripercuote anche su di una squadra ed uno staff giovane che già sta facendo miracoli, poco gratificati e molto criticati, anche dopo tanti risultati positivi ed un’impresa ad Agrigento (2-3 in 10 contro 11), seguita da una sfortunatissima partita con il Savoia capolista (dal 3-0 al 3-3 finale sfortunatissimo): inevitabile il crollo anche psicologico e tecnico nelle ultime due gare perse.
Forse la nostra colpa - ci riallacciamo all’articolo di Siani - è quella di essere gente onesta, lavoratori e seri (ma non fessi), di essere venuti a Cava con entusiasmo e voglia di fare solo calcio e non bluff o investimenti imprenditoriali di ritorno, di dire le cose come stanno e non prendere in giro nessuno, di non avere fallimenti calcistici e manageriali alle spalle, di non aver fatto speculazioni, di allestire una squadra competitiva guardando anche al bilancio ed al futuro con ottimi risultati sportivi. Organizzare e pagare un vero ritiro estivo, oltre a pagare puntualmente gli stipendi, attuare prezzi popolari allo stadio, ricevendo in molti casi offese varie e gratuite. Continuare a fare calcio nonostante l’indifferenza di una parte della tifoseria prevenuta ed istigata e dell’imprenditoria locale fredda e scettica, chiedere concretamente la gestione di un campo sportivo, dove poter far allenare la squadra e crescere le giovani leve, far viaggiare la squadra in aereo, pagando tutto regolarmente, quando avremmo potuto optare per un economico bus a discapito della forma fisica della squadra. Se queste sono le nostre colpe, siamo orgogliosi di prendercele.
Poi sicuramente i nostri errori di inesperienza li abbiamo anche commessi, ce ne scusiamo e ne prendiamo atto. Questi errori li abbiamo e li stiamo anche pagando caramente, ma sempre in buona fede e mai per interessi personali: chi non opera non sbaglia. Di conseguenza a tutto ciò, è inutile insistere, perseverare, incaponirsi, quando ormai, per evidenti boicottaggi generali quasi tutti elencati, il nostro Progetto non è più attuabile, con sommo rammarico e grande tristezza, specialmente per la Squadra, tutto lo Staff, la Responsabile del Botteghino ed Angelo Canora.
Nello stesso tempo ci auguriamo che si facciano avanti persone serie e concrete, che possono e che vogliono rilevare la Società per continuare, per il bene della Cavese e dei cavesi, quel “poco” di buono che siamo riusciti a fare fino ad oggi. Augurandoci che ai prossimi Soci della Cavese 1919 siano riservati un’accoglienza ed un calore diversi di quelli riservato a noi, ma soprattutto rispetto per le persone oneste e serie che vengono ad investire in una Società di calcio. Sicuramente noi saremo sempre tifosi della Cavese 1919 (non Pro Cavese 1394), il logo e la denominazione chiesti da 54mila persone e onorati da pochi, non è servito a nulla.
Nell’attesa di passare il testimone, vista anche la disponibilità e la volontà dei Tesserati, Staff Tecnico, Direttore Sportivo, Addetto Stampa, collaboratori e tifosi di portare al termine il campionato, la Società accoglie tale richiesta garantendo il minimo necessario per il regolare svolgimento dello stesso. Comunichiamo e confermiamo, ancora una volta, la decisione di cedere le quote societarie della USD Cavese 1919. Con enorme tristezza e delusione Vi salutiamo.
USD Cavese 1919
Fonte: Il Portico
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