Tu sei qui: Economia e TurismoCavese indenne a Cosenza
Inserito da (admin), lunedì 22 marzo 2010 00:00:00
Punto pesante per la Cavese. Lo si capisce dall’esultanza dopo il triplice fischio e dai festeggiamenti con gli oltre 100 tifosi venuti dalla Campania. Punto meritato, perché concede poco al Cosenza, che si vede costretto a rimandare l’appuntamento con la vittoria davanti al proprio pubblico. L’ultima è datata 20 dicembre 2009: 3-1 sulla Spal.
La Cavese arriva in Calabria con i cerotti. Non ci sono, per squalifica, il difensore centrale Cipriani ed il preziosissimo Favasuli. Non ci sono nemmeno l’argentino Spinelli e Rapino, entrambi alle prese con noie muscolari. Recuperato in extremis Schetter. Nel Cosenza, dove le schermaglie societarie hanno preso il sopravvento sul calcio giocato, poche novità rispetto all’undici su cui Toscano si è affidato per centrare l’obiettivo dei playoff. La novità riguarda l’esterno di centrocampo, l’ex romanista Virga. In avanti Biancolino parte dalla panchina: maglia da titolare al giovane Scotto, che fa coppia con Danti (41 anni in due).
Pronti via e per il Cosenza la partita sembra mettersi sui binari giusti: ingenuo fallo di Lagnena su Danti in area di rigore, dal dischetto Fiore si fa respingere il tiro da Russo. Sulla ribattuta si fionda Roselli di testa, ma il portiere compie un’altra prodezza. Siamo al 7’: disperazione dell’ex nazionale, che dopo pochi minuti deve lasciare il campo per un risentimento muscolare al flessore della gamba destra, al suo posto Biancolino. Dal 3-4-1-2 Toscano passa al più offensivo 3-4-3, stesso modulo di Stringara. Rigore a parte, primo tempo di chiara marca Cavese, con Schetter che al 14’ colpisce la parte alta della traversa con un sinistro dal limite. La migliore azione dei calabresi la confezionano Danti e Scotto, ma la conclusione di Biancolino viene bloccata da Lagnena.
Chi si aspetta un reazione da parte del Cosenza nella ripresa, rimane deluso. Anche se l’inizio promette scintille: azione personale di Danti e conclusione alta al 2’, dopo 7 minuti ci prova pure Scotto dal limite, ma senza esito. Nella Cavese entra Cruz al posto di Insigne. Niente sussulti. Si va avanti al piccolo trotto fino ad una fiammata improvvisa di De Rose al 20’: palla al piede si incunea in area e serve Scotto, il quale allunga per Virga, che da dentro l’area, invece di tirare, tenta un improbabile dribbling. Il finale è al cardiopalma: prima Russo si oppone a De Rose al 45’, poi dall’altra parte Gabrieli si supera su Bacchiocchi al 49’ ed al 52’ Turienzo si divora la palla gol più clamorosa.
Stringara felice: «Risultato giusto per il gioco espresso»
Stringara può ritenersi soddisfatto. La squadra continua a girare ed anche a Cosenza ha dato dimostrazione di personalità. «Io sono molto soddisfatto, perché guardo alla partita con la testa dell’allenatore. Magari sugli spalti non saranno stati molto contenti dello spettacolo offerto, però io dico che si sono affrontate due squadre che hanno cercato di vincere la partita senza eccessivi tatticismi».
Due gli episodi che hanno determinato il risultato senza gol: il rigore fallito da Fiore ad inizio partita e la clamorosa palla gol fallita da Turienzo in pieno recupero. «Resta il rammarico, anche se onestamente dico che, per quello che si è visto in campo, il risultato è giusto. Noi stiamo continuando su quel percorso cominciato ad inizio girone di ritorno, che ci vede protagonisti con continuità. Non parlo di occasione sprecata qui a Cosenza, ma di un altro passo in avanti verso la salvezza molto importante. Poi, ripeto, nel calcio tante volte decidono gli episodi. E questa volta da una parte e dall’altra hanno inciso allo stesso modo: il rigore fallito da Fiore e la grande occasione capitata a Turienzo, ma la stessa cosa si potrebbe dire per la parata di Russo su De Rose e poi quella di Gabrieli su Bacchiocchi. Alla fine va bene così».
Viste le tante assenze, ad un certo punto si pensava che Stringara potesse schierare la sua squadra con il 3-5-2. Poi cosa è successo? «Sinceramente, ero convinto che il Cosenza giocasse con la difesa a 4. Appena ho visto che si schierava con i 3 dietro, non ho esitato un solo attimo ed ho puntato sui tre attaccanti. Ripeto, io ho visto una bella partita: abbiamo concesso poco, al di là dell’ingenuità sul rigore, e nessuno si è mai accontentato. Fino alla fine. Adesso dobbiamo continuare a giocare le rimanenti partite con la stessa determinazione, perché ci stiamo mettendo nelle condizioni di centrare la salvezza senza passare dalla velenosa coda dei playout».
Fonte: Il Portico
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