Tu sei qui: Economia e TurismoCavese, ore decisive per il bomber
Inserito da La Città di Salerno - Il Mattino (admin), martedì 10 dicembre 2002 00:00:00
Alla Cavese dei record serve come il pane un nuovo attaccante. La squadra di Somma vince, ma soffre da morire quando si tratta di finalizzare la manovra offensiva. I limiti d'organico in avanti sono sotto gli occhi di tutti. Fortunatamente, la società biancoblù si è attivata con tempismo per risolvere il problema del gol. Patron Della Monica (nella foto) ha intavolato varie trattative per rinforzare la rosa. E' probabile che almeno un'operazione si sblocchi nelle prossime ore e vada in porto entro questa settimana. In pratica, già a Corigliano, il tecnico aquilotto potrebbe avere un nuovo centravanti. Il presidente Della Monica si sta dedicando personalmente al mercato. Contatti e telefonate, con le solite difficoltà che caratterizzano il mercato degli attaccanti. Adesso in giro c'è poca roba, chi ha un centravanti difficilmente lo cede. Non è una questione di soldi. Il problema è quello di individuare l'elemento che faccia al caso della Cavese e che riesca ad avere l'ok dalla società d'appartenenza. I dirigenti metelliani stanno lavorando a 360 gradi. Sfumata la possibilità di arrivare ad Ingenito e Marcucci, la società di via Sorrentino per forza di cose ha dovuto individuare piste alternative da percorrere. Attualmente la Cavese lavora a fari spenti. Operazioni blindate dal marchio top secret. «Siamo sul mercato da tempo. Ci sono dei contatti avviati - rivela il presidente Antonio Della Monica - e delle trattative che bollono in pentola. Non vogliamo sbagliare, per noi è una scelta importante. Vogliamo acquistare l'uomo giusto, l'elemento che faccia al caso nostro. In altre parole, cerchiamo sul mercato un attaccante con caratteristiche tecniche e tattiche che si sposino bene col nostro modulo di gioco. Ci sono delle difficoltà oggettive. Siamo attenti ad ogni situazione di mercato che potrebbe svilupparsi. Quindi, è probabile che alla Cavese arriveranno anche due attaccanti. Una prima punta ed una seconda punta dinamica e veloce. Marcucci? Era un obiettivo. Purtroppo, la trattativa si è chiusa: il calciatore vuole restare in C2. Il centravanti, comunque, ci serve. Per puntare alla promozione è opportuno avere un parco attaccanti attrezzato».
AMBROSI, UOMO RECORD
Il portiere della Cavese, imbattuto da 931', ha battuto il record detenuto da Sebastiano Rossi. Non subisce gol dal 29 settembre
Quando quella palla di Tonti al 95' è entrata in fondo al sacco, allo stadio "San Vito" di Cosenza, domenica scorsa, Stefano Ambrosi (nella foto) ha pensato che il suo record, conquistato due minuti prima, non era servito a niente. La sua Cavese, infatti, avrebbe pareggiato una partita già vinta. Poi, invece, la decisione arbitrale di annullare il gol dei siciliani e la grande festa. «Sarebbe stato davvero brutto gioire per un fatto personale - sottolinea il portiere aquilotto Ambrosi - e non poter condividere con i compagni questo stato d'animo. Sono davvero contento per me e per tutta la squadra». 931 minuti di imbattibilità, superato di due minuti il «bottino» personale di Sebastiano Rossi. Più lontani i record di Dino Zoff in Nazionale, con 1.142 minuti tra il ‘72 ed il ‘74, o quello assoluto «mondiale» del portiere dell'Atletico Madrid, Abel Resina, stabilito nel ‘91 con uno stratosferico 1.275 minuti. Ma non mettiamo limiti alla provvidenza. Stefano Ambrosi, ragazzone ciociaro, alto un metro e 88, peso forma 87 chilogrammi, nato ad Alatri l'8 maggio del 1974, è galvanizzato. Da quel 29 settembre scorso, per la precisione dal minuto numero 14 del secondo tempo di Trapani-Cavese, non si è dovuto più chinare a raccogliere palloni in fondo al sacco. Ultimo suo castigatore, il siciliano Amodeo. E' un gran momento per la Cavese, che ha subito meno reti di tutte le squadre di calcio italiane, dalla serie A alla D. «Un miracolo - si affretta a precisare il portiere - che non si chiama solo Ambrosi, però. In qualche occasione sono stato chiamato a parate difficili, ma nella stragrande maggioranza delle occasioni ci ha pensato la difesa della Cavese a sventare la minaccia ed a chiudere ogni spazio agli avversari. I record sono frutto sempre di molti fattori concorrenti tra di loro. Un pizzico di fortuna, infine, condisce il tutto». Stefano Ambrosi è il fratello di Alessandro, bomber esploso proprio alla Cavese, poi approdato in società di categoria superiore, fino ad arrivare in B. L'aria di Cava, dunque, sembra portar bene alla famiglia Ambrosi. «Ho accettato con grande entusiasmo la chiamata del presidente Antonio Della Monica, perché Cava è una piazza importante e perché c'è ambizione di tornare al più presto nel calcio che conta. Poi, è una cittadina bellissima. Non vedo l'ora di far venire mia moglie e mia figlia Consuelo per qualche passeggiata sotto i portici». La famiglia Ambrosi ora è divisa in due. Lui a Cava, a lavorare e sudare fino alla domenica sera. Poi in macchina il viaggio verso Civitavecchia, per abbracciare la moglie e la figlioletta. Stefano è prossimo alla laurea in Economia e Commercio. «Sto cercando di seguire le orme di mio padre, che era commercialista. Dopo il calcio? Spero non più calcio giocato. A febbraio dovrei laurearmi e ho in mente di aprire una società che curi gli interessi assicurativi dei calciatori. Intanto, però, devo guadagnarmi la pagnotta parando e, magari, allungando questo record». Ha cominciato a masticare la polvere dei campi di calcio ad Alatri e poi a Ceccano, a pochi passi da casa. Proprio con il Ceccano, nella stagione 93/94, l'esordio in Eccellenza. L'anno successivo, partito panchinaro nel CND, ha il suo momento di gloria, con ben 20 presenze e solo 11 gol al passivo, mentre all'Isola Liri, nel 95/96, si fa tutta la stagione da titolare. E' l'inizio della carriera, che lo porterà in C2 con il Frosinone (96/97) ed a Tricase dal ‘97 al ‘99. L'anno successivo, 15 presenze e 16 gol al passivo in C1, con l'Atletico Catania, poi di nuovo in C2, lo scorso campionato, a Campobasso, esperienza culminata con la retrocessione. «Anche per questo ho accettato di ripartite dalla Cavese. Sento che posso dare ancora molto al calcio e dal calcio cerco di raccogliere ancora soddisfazioni. Fare bene qui, con un allenatore, Mario Somma, che ritengo il migliore in assoluto da quando faccio il calciatore, significherà sicuramente aspirare a nuovi palcoscenici più ambiziosi».
Fonte: Il Portico
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