Tu sei qui: Economia e TurismoCavese, pari senza sorrisi
Inserito da Gabriele De Luca (admin), lunedì 12 ottobre 2009 00:00:00
Polveri bagnate per le punte del Marcianise e la Cavese può uscire imbattuta dal “Progreditur”, nonostante i gialloverdi abbiano costruito ben tre nitide palle gol senza finalizzarle. Il pareggio premia oltremodo l’approccio prudente dell’11 di Maurizi, mentre Boccolini coltiva il rammarico di una vittoria mancata a causa delle occasioni da rete non concretizzate da Murolo, Manco e Romano, prima della sua prematura espulsione.
La Cavese, scesa in campo con una formazione molto simile a quella schierata domenica scorsa col Ravenna, ha puntato tutto sui duelli sulle fasce Tarantino-Piscitelli e Schetter-Ciano; la velocità degli esterni, specie di Tarantino per tutta la prima frazione di gioco, ha messo a tratti in difficoltà la retroguardia avversaria, mentre la linea centrale composta da Varriale e Bernardo è stata braccata con efficacia dalla prova molto attenta di Murolo, autore dalla migliore prestazione stagionale, e di D’Apice, con qualche difficoltà in più nel sostenere il ritmo degli attaccanti metelliani. La difesa della Cavese, invece, ha contenuto senza particolari affanni Poziello e Tedesco, ancora poco efficace sottoporta. Sul fronte opposto Boccolini, privo di Di Napoli, che all’ultimo momento ha preferito non scendere in campo per via di un problema al ginocchio, ha investito centralmente sull’ex di turno Alfano, impiegato già mercoledì in Coppa.
L’avvio della partita è molto equilibrato, pochi spazi e tanto pressing a centrocampo. Il Marcianise inizia a macinare gioco con il passare dei minuti, grazie agli spunti di Manco e Poziello, che all’11’, imbeccato da Tedesco, sfiora l’incrocio dei pali. Il solito Tarantino si ripropone, poi, al 24’: dalla destra mette in mezzo un cross teso che Fumagalli è costretto a respingere con i pugni uniti. Alla mezzora un’incomprensione difensiva libera Alfano davanti all’area cavese: il centrocampista sbuccia il pallone ed allora è Ciano ad andare al tiro dai 30 metri, sfiorando il palo di destra. Nel finale di tempo si fa vivo sulla destra Favasuli, che prova a piazzare la palla tra il portiere ed il palo. Non ci riesce, ma il rimpallo favorisce Schetter, che va al tiro sottomisura, fermato in angolo da Fumagalli coi piedi.
Alla ripresa il copione della gara rimane invariato, con il Marcianise più propositivo al cospetto di un avversario a tratti rinunciatario. Al 14’ nitida occasione di marca gialloverde: su calcio di punizione battuto da D’Ambrosio, salta Romano, ma l’estremo difensore Russo si salva miracolosamente, mettendoci una mano ed un piede. Sugli sviluppi è ancora Murolo a staccare, ma questa volta è il palo a negargli il gol. In quello che è il miglior momento gialloverde, però, arriva l’espulsione per proteste di Romano, dopo appena 5 minuti dal suo ingresso in campo. Cerca di approfittarne la Cavese, che per qualche minuto mette pressione addosso ai padroni di casa, come quando al 27’ un calcio d’angolo di Tarantino costringe Fumagalli ad uscire coi pugni. Al di là delle aspettative, tuttavia, i marcianisani, nonostante l’inferiorità numerica, continuano a tenere e ad amministrare il gioco, al cospetto di una formazione biancoblù apparsa rinunciataria.
Maurizi: «Abbiamo perso un’occasione. Entrambe le squadre hanno giocato male»
«Abbiamo perso un’occasione»: è questo l’amaro commento del tecnico biancoblù Agenore Maurizi dopo il pareggio di Marcianise. La Cavese non ha saputo sfruttare la superiorità numerica per almeno mezz’ora del secondo tempo. «Non è stata una partita godibile - ha continuato l’allenatore - e sicuramente non è stata ben giocata, sia da noi che da loro. Per quel che ci riguarda, nel primo tempo abbiamo cercato di creare qualcosa in più rispetto ai nostri avversari, ma non siamo stati mai particolarmente incisivi, per poi nel secondo tempo calare del tutto di intensità».
In superiorità numerica per quasi tutto il secondo tempo, la formazione metelliana non è riuscita ad approfittare della situazione favorevole per imporsi sui padroni di casa (alle prese con i propri problemi legati all’attacco spuntato e ad una difesa orfana dei titolari Filosa e Porpora) e strappare i primi tre punti esterni della stagione: «Anzi - ha confermato rassegnato il tecnico della Cavese - paradossalmente, dopo l’espulsione del loro centrocampista, ci siamo definitivamente spenti. Per buona parte della gara, infatti, eravamo riusciti ad essere corti, abbiamo esercitato una certa pressione sui marcianisani, ma, come ci capita molto spesso ultimamente, non siamo riusciti a realizzare molto di quanto costruito fino alla trequarti di campo».
Senza contare, poi, gli infortuni ravvicinati durante la partita di Schetter e Tarantino, che lo hanno costretto a modificare i suoi piani per le sostituzioni. «A quel punto - ha confermato Maurizi - le scelte erano obbligate, ma ho preferito, comunque, tenere alta la pressione sugli avversari, sostituendo Schetter con Cruz ed un attaccante ormai stanco come Varriale con un altro più fresco, Turienzo». Per l’allenatore della Cavese, perciò, ci sarà da lavorare molto in settimana, soprattutto per migliorare l’aspetto psicologico. «Sicuramente ci vuole tempo perché la squadra acquisti finalmente una certa mentalità, ma scendere in campo timorosi e perdere di intensità durante la partita alla fine è devastante per il nostro modo di giocare».
Rapino, la “sentinella” pronta al sacrificio
Due partite con Rapino e la Cavese è diventata un fortino. Casualità? «Non proprio - risponde il tosto e giovane difensore di Ortona - Sono dati di fatto, ma non è certo per merito mio. Faccio la mia parte, cerco di ridurre al minimo gli errori, sto sempre sul pezzo, seguendo le indicazioni del tecnico. Svolgo il mio mestiere, insomma, e fino ad ora è andata benissimo». Col Ravenna al “Lamberti” e col Marcianise al “Progreditur” la Cavese è stata “minacciata” pochissime volte dagli attaccanti rivali: ci hanno provato Piovaccari e Scappini, Toledo e Riberto ed ancora Manco e Poziello, per finire con Tedesco. E nessuno è riuscito a buttarla alle spalle di Russo. «E questo ci inorgoglisce - sorride Rapino - perché con l’equilibrio si ottengono risultati e facendo leva su una difesa forte non si va in apprensione. Domenica scorsa col Ravenna è andata benissimo ed anche a Marcianise abbiamo sofferto davvero pochissimo».
Come a Scafati, così a Cava de’Tirreni: prima in naftalina, in seguito chiamato in causa per questioni di necessità e poi diventato punto fermo del reparto arretrato. L’infortunio di Farina ha aperto le porte della formazione titolare al 22enne difensore di Ortona, che però non si sente per nulla blindato, nemmeno dall’enorme fiducia che ripone in lui il tecnico Agenore Maurizi: «Ho sempre sudato e sgobbato attendendo il mio turno e, quando tornerà a disposizione Farina, sarà ancor più dura conquistarsi una maglia al centro della difesa». Con Cipriani s’è creato un feeling stupendo: «Per me che sono giovane, è indispensabile avere un giocatore come lui al fianco. E’ sempre prodigo di consigli e mi rende molto tranquillo anche nei momenti di difficoltà». Due partite con Rapino e la Cavese è diventata un fortino.
Fonte: Il Portico
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