E’ stata la giornata del mea culpa e delle dimissioni. Ieri pomeriggio, infatti, durante la conferenza stampa presso la sede della Cavese, il presidente Antonio Fariello ed il dirigente Francesco D’Amico hanno comunicato agli organi d’informazione la loro decisione di rassegnare le dimissioni immediate dagli incarichi che ricoprivano in società. Da ieri pomeriggio, quindi, la Cavese non ha più come suo massimo rappresentante ufficiale Antonio Fariello, presidente degli ultimi 4 anni.

Una uscita di scena per certi versi annunciata dopo il tam-tam degli ultimi giorni da parte dei tifosi biancoblù, ma soprattutto una presa di coscienza dell’errore commesso che ha danneggiato l’immagine della Cavese. Un atto dovuto, come hanno spiegato i due dirigenti, che non hanno perso tempo a definire "inqualificabile" l’atteggiamento assunto al termine della gara con il Sorrento.

Ad annunciare le dimissioni è stato proprio Antonio Fariello, con al suo fianco Francesco D’Amico ed il dirigente addetto all’arbitro, Rosario Virno. «Abbiamo convocato questa conferenza stampa - ha spiegato Fariello - per comunicare le dimissioni mie e del dirigente D’Amico per i fatti accaduti domenica scorsa. Fatti che non hanno nulla a che vedere con il calcio e con la Cavese. Società quest’ultima che negli anni ha sempre lottato e condannato gli atti di violenza, che, ripeto, non appartengono assolutamente allo sport. Per quei gesti inqualificabili di domenica scorsa chiediamo scusa a tutti, ad incominciare dai tifosi della Cavese. Sappiamo che li abbiamo delusi e ci dispiace profondamente. Così come chiediamo scusa ai nostri calciatori ed alla società per il comportamento avuto. Allo stesso tempo ci teniamo a rivolgere le nostre scuse a tutto il Sorrento calcio ed ai tifosi rossoneri. In particolare ai calciatori Myrtaj e Nicodemo, che hanno vissuto una situazione poco felice. Cava non è questo e l’abbiamo dimostrato in tante altre occasioni».

Un mea culpa completo quello effettuato dall’ex presidente Fariello e dal dirigente D’Amico, che non hanno lasciato nulla d’intentato ed anzi hanno spiegato i motivi del gesto compiuto. «Non ci sono scuse che reggono per quanto fatto. Non bisogna mai cadere nelle provocazioni e men che meno rispondere in quel modo. Abbiamo sbagliato e ci siamo lasciati prendere dalla grande passione che abbiamo per i colori biancoblù. La stessa passione che quattro anni fa ci portò a salvare la Cavese in extremis e ci ha spinto in questi anni a dare il massimo per la nostra squadra e la nostra città. Purtroppo - ha continuato un commosso Antonio Fariello - domenica è venuto fuori il peggio del tifoso che è dentro noi ed è giusto abdicare. Sono stati quattro anni bellissimi, ricchi di emozioni forti e ci tengo a ringraziare il pubblico di Cava per quanto fatto in questi anni. Sia io che l’amico D’Amico abbiamo lavorato tanto e sempre e solo per il bene della Cavese. E’ giusto ora farsi da parte».

Parole sincere, che hanno commosso i presenti alla conferenza stampa e chiuso un brutto capitolo del calcio metelliano. Intanto proprio ieri è arrivata la conferma, su decisione del Casms, della chiusura del settore ospiti per la gara Potenza-Cavese del prossimo 5 aprile. Una decisione che era nell’area già da tempo, anche se all’andata ai sostenitori lucani fu consentito di essere presenti al "Lamberti".

Della Monica apre uno spiraglio: «Le dimissioni? Ne discuteremo...»

Le dimissioni di Antonio Fariello e Francesco D’Amico, rispettivamente da presidente e da dirigente della Cavese, aprono un buco all’interno della società metelliana e molti dubbi soprattutto su chi sarà il prossimo numero uno del sodalizio biancoblù.

Ma siamo certi che le dimissioni saranno accettate dal resto della società? C’è la possibilità o almeno uno spiraglio che dopo la bufera ritorni il sereno? Certo. Una prima conferma parziale era già emersa durante la conferenza stampa di ieri, quando il dirigente della Cavese Rosario Virno, dopo aver compreso «l’amarezza» e sottolineato quanto «sofferta sia stata la decisione», ha confermato che le dimissioni saranno, ovviamente, discusse nel prossimo consiglio dei soci e che in questo momento la priorità è ritrovare la giusta tranquillità per «cercare di raggiungere i playoff». Rimarcando, allo stesso tempo, che «la rottura del giocattolo-Cavese non fa bene a nessuno».

In pratica, un invito a ritrovare la serenità perduta per valutare con calma le decisioni da prendere. Ad essere più chiaro, però, è stato proprio il patron della Cavese, Antonio Della Monica, che, dettosi sorpreso dalle dimissioni dei due soci, non ha chiuso alcuno spiraglio, anzi. «Personalmente rigetto le dimissioni. Mi fa piacere e trovo giusto il gesto di responsabilità di Fariello e D’Amico, ma non lo condivido. Entrambi hanno fatto e dato tanto per la causa della Cavese. Il primo, Fariello, in maniera più visibile anche per il ruolo che ricopre, mentre il secondo, D’Amico, in modo meno operativo, ma altrettanto importante per la nostra società. Ci sarà il tempo per discuterne meglio tutti insieme e poi vedremo. Possibilità di un mio ritorno come presidente? Diciamo che da 0 a 100 ce ne sono meno di 100».

Tornando al calcio giocato, ieri la Cavese, presso il nuovo campo in erba sintetica "Desiderio" di Pregiato, ha sostenuto una doppia seduta di allenamento in vista del big match casalingo contro la capolista Gallipoli. Lavoro differenziato ha svolto Aquino, mentre soltanto palestra per il difensore Ischia.