Tu sei qui: Economia e TurismoCavese super, trionfo al San Paolo
Inserito da La Città di Salerno (admin), lunedì 2 dicembre 2002 00:00:00
Lo stadio "San Paolo" di Napoli è un abito troppo largo per Stabia-Cavese, mentre i biancoblù si rivelano avversari troppo cinici per i gialloblù (nella foto, la gioia della panchina metelliana). Lo 0-2 finale è un risultato condito da pochissime emozioni in un impianto gelido, "popolato" sugli spalti da cento tifosi stabiesi e trecento supporters aquilotti, sindaco Messina compreso. In campo la differenza di classifica c'è, ma non si vede, come i trucchi dei bravi maghi. Lo spicchio di vecchia Cavese che gioca con lo Stabia (Carafa e Siniscalco sul prato, Imparato, ex diggì biancoblù, in panchina) deve aver trasmesso la giusta carica ai gialloblù, che almeno nella prima mezz'ora se la giocano senza timori contro la capolista. Un 4-4-2 abbastanza elastico consente ai "padroni di casa" di mostrarsi aggressivi e determinati. La Cavese, invece, si tiene abbastanza abbottonata, composta: sembra quei bambini di un tempo che andavano in visita alle vecchie zie e stavano fermi e zitti come gufi impagliati. Non è una critica alla capolista; è come per la famosa battuta di Jessica Rabbit, che commenta le sue forme esplosive: «Non è colpa mia, è che mi disegnano così». Infatti, è il disegno tattico di Somma che prevede una Cavese che non schiaccia mai l'avversario e si confronta con tutti senza presunzione. Ed è un disegno che finora ha dato ottimi frutti. Lo Stabia, dunque, mette "la testa fuori dal sacco" e ci prova, ma è un tentare infruttuoso, sterile, un tic e toc che fa solo guadagnare e perdere metri senza il lampo giusto. Due piccoli episodi riscaldano un "San Paolo" già freddo di suo: Mangiapane (17') su punizione impegna a terra Vivan, mentre D'Apice (22') costringe Ambrosi ad allungarsi sulla sinistra per deviare in angolo. D'un tratto si anima la Cavese, che in dieci minuti prova a far sua la sfida. Di Vito (25') supera in slalom mezza difesa stabiese, ma quando deve tirare, pensa evidentemente di essere iscritto ad una gara di dribbling ed insiste con i tocchi, facendosi fermare. Dos Santos (33') diventa il terminale di una bella azione tutta di prima, ma la sua conclusione in area viene smorzata in angolo. Nella sala macchina aquilotta sferragliano come sempre D'Aniello e Mangiapane, perfetti, mentre i due esterni d'attacco, Dos Santos e Di Vito, tengono larga la difesa avversaria. I dieci minuti descritti, che potrebbero essere il preludio al vantaggio dei metelliani, diventano, invece, solo un paio di graffi di penna sul taccuino. Anzi, il tempo si chiude con una piccola mischia (43') nell'area della Cavese, che Ianni riesce a sbrogliare in extremis. Nella seconda frazione di gioco, però, la Cavese decide che, se davvero vuole vincere il campionato, magari non dovrà ammazzarlo, ma deve tenerlo in pugno. Ed allora, vai con il doppio colpo decisivo, per la serie "due occasioni due gol", roba che riguarda solo i fortunati ed i forti. Un retropassaggio corto di Siniscalco (14') innesca Cerminara, che fa due passi in area ed infila Vivan, portando in vantaggio gli uomini di Somma. Dos Santos, poi, si ricorda di trovarsi in campo per giocare una gara di campionato ed inventa (22') una delle sue serpentine sulla fascia sinistra, con pallone depositato al centro per D'Aniello (nella foto), che di suo ci aggiunge un tocco lieve a sbilanciare il difensore ed uno a superare Vivan. E' fatta: l'ottava vittoria della gestione Somma (nono risultato utile di fila) è in cassaforte. Nei minuti che restano gli aquilotti si impegnano soprattutto nel difendere il record d'imbattibilità di Ambrosi, che a fine gara sale a 841 minuti, grazie anche ad una prodezza del portiere biancoblù su Esposito (36'). Una vittoria importantissima, dunque, per la Cavese, che conserva il primato in classifica in coabitazione con il Vigor Lamezia, con due punti di vantaggio sul Siracusa, tre sul Vittoria e quattro sul Savoia, bloccato sul pareggio dal Lentini.
Fonte: Il Portico
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