Tu sei qui: Economia e TurismoCorbelli: 'Pago tutto e subito'
Inserito da Il Mattino (admin), martedì 30 ottobre 2001 00:00:00
Molto del suo tempo, Giorgio Corbelli, lo trascorre a rispondere alle domande dei giornalisti. È di una disponibilità totale. Con chiunque. Domenica, durante la partita ed alla fine, è stato attorniato dai cronisti. Nella serata, poi, è stato ospite di Canale 34. Ieri, dopo una mattinata di «proficuo confronto» con il sindaco Iervolino, è rimasto a colloquio con i giornalisti per oltre un'ora. Poi, in serata, una nuova performance televisiva, a «Gol di notte», la trasmissione di Canale 21 condotta da Michele Plastino. Corbelli (nella foto in alto) non ha gettato solo le basi per disporre al più presto del San Paolo («Spero di giocarci entro la prima di ritorno: col Genoa, il 13 gennaio») e per sfruttarne al meglio le potenzialità, ma ha anche lavorato per programmare un futuro che lo vedrà assoluto padrone del Napoli. «È mia intenzione chiudere il discorso con Ferlaino entro il 30 novembre. È vero, ho chiesto ed ottenuto delle dilazioni, ma farò di tutto per non accedervi. Voglio avere un debito con gli Istituti di credito, ma non con il venditore». Facilmente intuibile il perché: di certo, i debiti ed i loro «tempi» avrebbero minore pubblicizzazione che se gli impegni economici non fossero onorati con Ferlaino. «Inoltre, le dilazioni mi consentono di negoziare garanzie e tassi, non avendo l'assillo della data. Ma, ripeto, farò di tutto per chiudere entro novembre. Poi, da dicembre, lavorerò per varare il nuovo progetto-Napoli, anche come organigramma. Un fatto è certo: non tante persone nuove, anche perché sarò spesso presente a Napoli».
Quali impegni economici pensa di onorare prima: tasse, stipendi o i ratei a Ferlaino?
«Inizieremo a pagare i calciatori. Sono loro i protagonisti. Una volta ricapitalizzato, ritengo non avremo più stressanti problemi. Voglio dire che anche noi abbiamo difficoltà ad incassare qualche nostro credito...».
Chi saranno i suoi finanziatori nell'acquisto dell'altro 50% del Napoli?
«Questa operazione partirà come la prima, quando entrai in società. Con mezzi propri e con i finanziamenti di Istituti di credito, come il Mediocredito che ha già finanziato la prima parte dell'operazione. La decisione di Ferlaino di vendere mi ha colto un po' impreparato: un giorno prima era di parere diverso, poi il suo sì definitivo. Non avevo i denari nel cassetto, ma entro la fine di novembre spero di onorare il tutto. È bene ricordare che Ferlaino (nella foto al centro) non cederà azioni del Napoli, ma le sue azioni della Napoli S. A., società che detiene tutte le azioni del Napoli».
Cosa prevede per il suo Napoli?
«Nuovi consiglieri, nuovi collaboratori, anche operativi. Non avendo più impegni a Telemarket, seguirò molto il Napoli e molto Finarte, dove sono azionista di riferimento con il 29.5%. La mia vita la vivrò sull'asse Napoli-Milano».
Il 19 novembre punta a diventare presidente di Finarte. Al Napoli cosa sente di garantire?
«È mia intenzione riportarlo tra le prime 6-7 società italiane; poi, quotarlo in Borsa e rilanciarlo a livello di Juventus, Milan e Inter».
Per essere competitivo, per ora in serie B, occorrerà ritornare sul mercato.
«Sì, ma dopo che De Canio (nella foto in basso) avrà rivisto l'organico, avendo l'infermeria vuota. Nessuno, però, si aspetti un acquisto da 50 miliardi! Un ritocco, forse due, ma senza sconvolgere l'attuale organico, anche se andrà un po' sfoltita la rosa».
Non sarebbe meglio investire forte per avere la certezza di risalire subito in serie A?
«Chi me la darebbe? Non me la garantirebbe neanche un acquisto da 10-15 miliardi... Se si ritornerà in A, il Napoli avrà un vantaggio incredibile: 90 miliardi in più dagli sponsor, ma chi mi dà certezze di promozione? Il miglior acquisto resta il gruppo formato da De Canio».
Fuori dello stadio uno striscione: «Non entriamo perché ancora non ci fidiamo», dentro, per la prima volta, 12.000 tifosi.
«Sono contento per chi è tornato, l'ha fatto calorosamente, stando vicino alla squadra anche sullo 0-1. Una prova di maturità della gente».
Fonte: Il Portico
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