Tu sei qui: Economia e TurismoCutillo convinto: "Cavese ancora in corsa"
Inserito da (admin), martedì 12 aprile 2005 00:00:00
La macchina delle meraviglie, la sorpresa del campionato, la squadra sbarazzina e rullo compressore di trequarti di stagione, è svanita di colpo. La Cavese superstar, la stella del girone C della C2, d'un tratto si è spenta. Nel giro di poche giornate si è mangiata il vantaggio sul Manfredonia. Ora è lei l'inseguitrice ed i sipontini le lepri. Una metamorfosi che il tecnico Salvatore Campilongo così commenta: «A lungo andare c'era da aspettarsi un calo di qualche elemento della rosa, molto corta, a mia disposizione. Il peso di un campionato sempre al vertice e lo stress nervoso conseguente stanno facendosi sentire proprio in alcuni di quei ragazzi che, miracolosamente, hanno fatto la differenza dall'inizio della stagione. Sono andati a mille come un motore fuori giri. Ora gli ingranaggi ne risentono. Ma non dispero, siamo ancora in corsa. Quello che ora occorre è lavorare in questa settimana in serenità. A Mugnano del Cardinale, lontani dal "Lamberti", dovremo ricreare le condizioni per ritrovare noi stessi. Ci manca poco, ad onor di cronaca, per farlo. Un pizzico di cattiveria in più sotto porta, per esempio. Una maggiore tranquillità nel reparto difensivo, che contro la Juve Stabia è andato in affanno in qualche occasione di troppo, pur non essendocene motivo. Gli errori in successione di Mari, Cipriani ed Alfano sul primo gol avversario e l'ingenuità di Panini sul penalty regalato dall'arbitro nell'occasione del loro raddoppio, sono stati dei regali evitabilissimi». Sulla stessa lunghezza d'onda Ottavio Cutillo, che crede ancora nella promozione nonostante lo scivolone nel derby. Il presidente della Cavese domenica è rimasto zitto. Non se l'è sentita di parlare in un momento di grande tensione per la sconfitta subita e per quanto stava accadendo fuori. A mentre fredda, invece, esterna: «Sono amareggiato per due motivi. Il primo, perché abbiamo perso una partita che non meritavamo nemmeno di pareggiare, per tutto il gioco prodotto e le azioni sciupate sotto porta avversaria. E poi, oltre al danno debbo anche registrare la beffa. Lo stadio ha subito atti vandalici per oltre 20mila euro, perché tutti i bagni sono stati distrutti, e potrebbe arrivare una squalifica del "Lamberti", se la relazione del commissario di campo presente domenica scorsa sarà negativa per noi». Un momento no per la sua Cavese e per il suo progetto. Contestato sonoramente dagli spalti, non accetta, però, il ruolo di traditore che qualcuno gli vuole cucire addosso, come lo ha cucito su alcuni giocatori biancoblù, rei di non essere più quelli di un tempo. «Non permetterò a nessuno senza difendermi - ruggisce il leone di Candida - di offendere la mia famiglia e di mettere in dubbio la mia lealtà nei confronti della Cavese. Mi hanno dato del venduto e come me anche la squadra. Ma siamo ridicoli? Cosa avrebbe dovuto darmi la Juve Stabia per comprare la partita? Quanto vale una C1? 50mila euro, 100mila? Ma non fatemi ridere. Vincere il campionato è il premio più grande per me e per i ragazzi. E poi, anche se il presidente avesse voluto fare il furbo, pensate che questo spogliatoio si sarebbe fatto convincere e corrompere? Allora, non lo avete capito nessuno: questo gruppo, non mi stancherò mai di ripeterlo, è eccezionale. Giù il cappello sul suo impegno e sulla sua professionalità». Poi, però, le ciambelle non riescono tutte col buco. Da un paio di domeniche zero punti in carniere e prima piazza perduta. «Ma non le speranze di centrare la promozione - continua Ottavio Cutillo con la solita grinta di sempre - Sono certo che la Cavese reciterà sino alla fine il suo ruolo di protagonista e che centrerà la promozione. La sfortuna avuta con la Juve Stabia e nelle altre partite precedenti dovrà pur finire. Il Gela lo sbraneremo in un sol boccone. A Manfredonia ci giocheremo il tutto per tutto».
Fonte: Il Portico
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