Tu sei qui: Economia e TurismoDella Monica promette una grande Cavese
Inserito da (admin), venerdì 18 aprile 2003 00:00:00
La Cavese è ad un passo dal trionfo nel campionato. La promozione sembra cosa fatta, anche alla luce dei segnali di smembramento che arrivano da Lamezia Terme. Ma il presidente Antonio Della Monica getta acqua sul fuoco: «Non dobbiamo sentirci già promossi fino a quando la matematica non sarà dalla nostra parte. Quello che chiedo ai ragazzi è di essere ancor più concentrati di quanto lo siano stati finora. Il traguardo è troppo vicino per fallirlo». Antonio Della Monica, 43enne manager metelliano, ai vertici di una dinastia che, anche grazie a lui, ha messo solide radici nel mondo della grande distribuzione, ha voglia di fare grande festa dopo i bocconi amari mandati giù nei due anni precedenti. Sul suo lavoro ed in politica, altra passione coltivata da qualche tempo, essendo tra i più autorevoli esponenti del gruppo azzurro "pro Messina", è un vincente. Ma nel mondo del calcio, nel quale era stato tirato dentro da un pool di amici, tuttora al suo fianco nella società, le cose finora non sono andate come si aspettava, rivelandosi tutto molto più difficile di quanto immaginava. Avere a che fare con allenatori, giocatori, procuratori, direttori sportivi "improvvisati" o "rampanti" e quant'altri orbitano nel giro, è cosa ben diversa dalla routine della sua azienda alimentare. E così, Della Monica ha dovuto pagare dazio. «Ho commesso molti errori in questi tre anni. Ma posso dire che le scottature procuratemi sono servite a capire meglio come gira il "business calcio" e ciò che bisogna toccare e non toccare per non continuare a bruciarsi. Quando, per quella passione sviscerata che c'è in ognuno di noi tifosi, fui coinvolto nel momento in cui la Cavese stava per fallire, non pensavo che fosse così dura gestire l'ambiente. Purtroppo, l'esigenza di sanare il bilancio, in quel primo anno, ci distolse dalla brutta situazione tecnica e la retrocessione, poi annullata con il ripescaggio, fu una delusione enorme». La piazza non digerì l'onta, accusando la dirigenza aquilotta di incapacità gestionale, e quel rapporto ancora oggi è tutto da ricostruire, aggravato dall'episodio dell'illecito sportivo e dalla rovinosa caduta in serie D, che ne è diretta conseguenza. «Lo scorso anno avevamo fatto un bel miracolo a salvarci sul campo nei play-out. Ma a rovinare tutto ci ha pensato una giustizia sportiva assurdamente giustizialista nei nostri confronti. Sono ancora deluso per quel teorema che ci ha portato in D e l'amarezza si accentua se penso che parte dei tifosi ce l'hanno con me per qualcosa che non ho mai fatto. Adesso, però, è il momento di rimboccarci le maniche e di andare avanti. Appena la matematica sarà dalla nostra parte, partiremo per costruire una squadra competitiva per la C2. Come quella che l'estate scorsa avevo già provato a disegnare, insieme ai miei consulenti di mercato Aggradi e Cioncolini». Sul futuro della Cavese, dunque, cielo sereno e tanta voglia di riprendere il volo. Per sabato, intanto, è prevista un'amichevole col Sapri (ore 10). Da registrare, infine, l'infortunio ai legamenti di un ginocchio riportato nell'allenamento di ieri dal portiere di riserva Gargiulo.
Fonte: Il Portico
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