Una Triestina arrabbiata e cinica annienta una Salernitana ormai rassegnata, che non vede l'ora di chiudere una stagione da dimenticare (sabato, sesta sconfitta consecutiva). Gli alabardati non hanno digerito, come è noto, la sconfitta di Napoli e l'unico modo per dimenticare i presunti torti subìti ad opera di Nucini era quello di vendicarsi sui malcapitati e deconcentrati granata. E così è stato. Con il successo sulla Salernitana, la Triestina continua a sperare: ridotto il distacco dal Lecce, quarto in classifica, ad un solo punticino, per cui il discorso promozione è quanto mai aperto. Mister Varrella sembrava intenzionato ad affidarsi sin dall'inizio alla linea verde. Un po' per forza, a causa dei numerosi infortunati, un po' per interesse della società, il tecnico di Bellaria da qualche turno si affida ai boys della Primavera granata. A Trieste, invece, contrariamente a quanto era apparso d'intendere in settimana, Varrella ha dato fiducia solo a Mazzeo, schierandolo, tra l'altro, in un ruolo che al ragazzino non è tanto congeniale, quello di prima punta. In panchina è andato, almeno all'inizio, Molinaro, che aveva convinto a Verona e che sta dimostrando di valere già il posto di titolare nella prossima stagione, soprattutto se non avverrà il miracolo del ripescaggio in serie B. Varrella ha, quindi, preferito confermare Pierotti nel ruolo di esterno sinistro di difesa, schierando sulla fascia opposta Sardo. A centrocampo, fuori l'infortunato Teco, per il quale il campionato è da ritenersi ormai concluso, si è rivisto Fusco con mansioni di playmaker, pronto a dare una mano nella fase difensiva, ma tempestivo anche nell'avviare la manovra granata. La Triestina ha confermato Parisi difensore, a centrocampo Masolini si è piazzato tra i corridori Gentile e Boscolo, mentre in attacco Ezio Rossi ha puntato tutto sul tridente. Nei primi 20 minuti la Salernitana non è dispiaciuta. Ben messi in campo, i granata sembravano in grado di poter chiudere ogni varco all'avversario, grazie anche al lavoro di Babù, che giocava in linea con i centrocampisti quando erano gli avversari ad impostare il gioco. I problemi sono cominciati quando Ezio Rossi ha saggiamente spostato nella zona di Pierotti il funambolico Zanini. Da quel momento, la Salernitana ha dovuto arretrare il proprio baricentro, Mazzeo è rimasto isolato in avanti ed i granata hanno cominciato a soffrire la pressione avversaria. Costretta a difendersi con affanno, la Salernitana è crollata nel giro di 6 minuti, con entrambi i gol scaturiti da altrettanti calci d'angolo. L'azione che ha dato la possibilità ai giuliani di passare in vantaggio (27') è un po' la fotografia dei gol subìti in questa stagione dalla Salernitana: assist dalla destra di Masolini e Fava che riesce a svettare più in alto di tutti, beffando Marruocco. L'azione del raddoppio alabardato (31') nasce da un calcio d'angolo battuto da Beretta, con Fava che, ancora una volta di testa, mette dentro, confermando di essere il bomber (21 reti, tutte su azioni) stagionale della cadetteria. La Salernitana? Combina ben poco nella restante parte della gara. E Varrella? Chiede aiuto agli altri boys, tenuti per troppo tempo seduti in panchina (Molinaro e De Crescenzo), ma non è questo il modo per concedere la vetrina ai talenti del proprio settore giovanile.