Tu sei qui: Economia e TurismoIl Napoli fa ricorso alla scaramanzia
Inserito da Il Mattino (admin), venerdì 18 ottobre 2002 00:00:00
È tempo di numeri. Al Napoli iniziano a pesare le statistiche: non riesce a vincere al San Paolo (nella foto) da cinque mesi. Inoltre, sarà anche un caso, ma troppo spesso incassa gol nell'ultimo quarto d'ora di gioco. Le reti più recenti, quelle subite nei minuti finali in incontri di campionato, sono costate alla squadra di Colomba ben quattro punti: due a Cagliari (è Langella a superare Mancini con un bolide di destro), due a Verona (è Salgado a ribattere in porta una respinta del portiere). Oggi, senza queste due ingenuità, la classifica del Napoli sarebbe molto diversa. Va evidenziato che, anche prima di Cagliari e Verona, in partite amichevoli e di Coppa Italia, i precedenti sono stati egualmente poco incoraggianti quanto ai finali di gare che, poi, hanno determinato il risultato. Qualche esempio: in Napoli-Salernitana di Coppa Italia, va in gol Vignaroli ed i granata pareggiano; a Terni, ancora in Coppa Italia, è Gissi a spegnere le residue speranze di pareggio degli azzurri ed a raddoppiare il gol di Frick. Spontaneo nasce l'interrogativo: è un problema di calo fisico o una questione di calo di concentrazione? Ecco il pensiero del portiere azzurro, Mancini: «Non so il perché di queste reti. Sta di fatto che è assurdo prendere gol così. Probabilmente, non eravamo messi bene. Purtroppo è vero: sta capitando troppo spesso che prendiamo gol negli ultimi minuti. Un vero peccato. Se avessimo concretizzato le palle-gol avute in precedenza, in apertura di ripresa, ora, probabilmente, non staremmo a discutere di questi gol incassati». Già dopo la partita, Mancini aveva detto che è un errore arretrare troppo il baricentro. «Fa rabbia prendere certi gol. Bisogna lavorare su due fronti: essere più cinici in attacco e più attenti in difesa. Domani affronteremo il Livorno. In casa non riusciamo a vincere. Gestendo meglio la palla, si potrà vincere. Non c'è alternativa: il Napoli ha bisogno dei tre punti» La speranza è di non avere un altro Nucini come arbitro. Mancini porta la mano sulla bocca, a mo' di tappo, e va via: ha un pessimo ricordo dell'arbitro bergamasco. In sala stampa, poi, si accomoda Husain. Solo oggi l'argentino saprà se potrà giocare: «La voglia di esserci è enorme. Devo ripagare Colomba per la fiducia». Ieri ha riposato per una contrattura al retto femorale destro. Anche Baldini non si è allenato, ma solo a scopo precauzionale. Sono out, invece, lo squalificato Quadrini e gli infortunati Russo, Villa e Cristiano. Ieri sera hanno fatto ritorno a Napoli Vidigal e Floro Flores, impegnati rispettivamente con il Portogallo in Svezia e con l'Under 20 in Svizzera. Discreta, intanto, è l'attesa per la gara con il Livorno. Sinora sono stati venduti 2.000 biglietti. Sarà folta la rappresentanza di tifosi toscani al seguito della squadra di Donadoni: il Livorno ha chiesto ed ottenuto 1.500 tagliandi.
MANCINI: «SALE ED AGLIO PER VINCERE»
Il Napoli non vince al San Paolo da cinque mesi? Mancini ha pronta la soluzione...
«Il Napoli non vince al San Paolo da cinque mesi? Beh, se è per questo, anche l'Italia non vi ha vinto. Dovremo portare allo stadio sale, aglio...»: Mancini desta la curiosità dei cronisti. Non capita tutti i giorni che uno del calcio confessi che occorrono gesti scaramantici per vincere. «L'ultimo successo risale al 19 maggio scorso: 3-1 contro la Pistoiese. Bisogna fare qualcosa», continua Mancini (nella foto), che, quando nota la perplessità dei giornalisti, aggiunge: «Voi pensate che stia scherzando. Qui davvero ci vogliono sale, aglio, macumbe...». Non sarà vero, ma lui ci crede. Una pausa e continua: «Secondo me, si è formata una nuvola nera sul nostro stadio. Anche la Nazionale del Trap non vi ha vinto». Dunque, un cornetto per ogni calciatore che Colomba manderà in campo contro il Livorno? Mancini sorride, mentre Bocchetti confessa: «Mi è stato regalato un cornetto rosso. Dobbiamo sfatare questo tabù a tutti i costi». Mancini porterà il sale (come già accadeva al San Paolo tanti anni fa o come faceva Romeo Anconetani a Pisa), Bocchetti il cornetto. E gli altri? È noto che tra i calciatori la scaramanzia è diffusa. Domani sera, sarà interessante tentare di scoprire quali oggetti gli azzurri porteranno al San Paolo o quali riti effettueranno prima della gara. Un po' come facevano, ad esempio, Falcao, che si allacciava le stringhe e pronunciava formule della macumba, Archibald, che nel Barcellona portava sempre un calzino sdrucito, Liedholm, che consultava prima di ogni gara un mago di Buscate, Cabrini, che non si radeva prima del match, o De Napoli, che ricorreva ad amuleti colorati.
Fonte: Il Portico
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