Tu sei qui: Economia e TurismoLa Cavese non si rassegna
Inserito da (admin), mercoledì 2 marzo 2011 00:00:00
Parla Maglione, parla Melotti, parlano i tifosi e la Cavese col dialogo va oltre la contestazione, sceglie di comunicare la propria difficoltà psicologica piuttosto che trincerarsi, avvia una sorta di processo diplomatico che assomiglia ad una tregua: c’è la sosta, poi il Barletta. E la parola retrocessione va eliminata e sostituita con un termine che stimola molto di più: onore.
Di punti a disposizione ce ne sono ancora 27 - anche Melotti lo spiegherà in conferenza - e la nuova ondata di deferimenti e penalizzazioni potrebbe travolgere il Cosenza e consegnare agli aquilotti un nuovo bersaglio da puntare. La ripresa del martedì spegne la rabbia (e non per la pioggia) ed accende l’orgoglio. La prima punzecchiatura è del direttore generale Francesco Maglione, il mirino dei contestatori: riunisce la squadra negli spogliatoi prima che inizi l’allenamento, accetta il confronto con una decina di tifosi (non esponenti della Curva sud) al termine della seduta, all’esterno del “Lamberti” blindato (seduta a porte chiuse); fornisce la sua chiave di lettura e rivolge un invito preciso agli interlocutori: «Incitiamola o lasciamola perdere la squadra. Non contestiamola rendendo ancor più pesante il blocco emotivo legato alla classifica. Siamo messi male, ma non ancora spacciati».
Crederci è la nuova “mission” e l’arte del dialogo sembra funzionare: ci fa ricorso anche capitan Schetter, intrattenendosi a lungo con una frangia di irriducibili per confessare che nel chiuso degli spogliatoi c’è voglia enorme di lottare, di difendere dignità personale ed orgoglio di squadra. Poi l’intervento di Mauro Melotti, cui riesce molto meglio parlare alla stampa con 48 ore di riflessioni elaborate: «Ci metto la faccia, non mi sono mai nascosto e - tuona - non tollero che i calciatori vengano etichettati come mercenari. Un conto è avere una scarsa opinione sul profilo tecnico, un altro è ritenerli immorali. Ho perso due partite, non sono riuscito a dare una svolta immediata, ho notato grandi difficoltà di natura mentale, ma non mi lamento dell’applicazione dei ragazzi: l’impegno durante gli allenamenti è straordinario, ma durante la partita non riescono anche cose semplici perché c’è troppa paura».
Ecco allora la soluzione che sembra banale, ma banale non è: «La classifica non dobbiamo più guardarla, né ritenere che ogni partita sia l’ultima spiaggia. Voglio che si giochi con la mente libera da condizionamenti, che si pensi esclusivamente a render pratico ciò che proviamo in allenamento, che si tenti magari la giocata autoritaria che è mancata nelle ultime due partite perché dentro si era quasi terrorizzati». Il tempo è tiranno, la sosta agevola per una sorta di psicanalisi quotidiana: la paura va scacciata, le trincee abbattute. Da ieri la Cavese ha iniziato un nuovo processo. Via le barricate per parlare dei propri problemi: forse è l’unico modo per superarli, per crederci ancora, per andare oltre un malessere che rischia di diventare cronico.
Cambio di modulo, oggi test con la Sanseverinese
La svolta ci sarà e l’anticipazione la dà lo stesso Melotti: «Proveremo qualcosa di diverso, abbiamo due settimane di tempo». Come dire: il 4-2-3-1 non ha funzionato. Ed allora è prevedibile un ritorno al 4-3-3 che già Rossi aveva utilizzato prima di passare alla difesa a tre. Già oggi la rielaborazione del modulo potrebbe prendere forma nell’amichevole allo stadio Lamberti con la Sanseverinese: «Giocheranno soprattutto quelli che hanno poco ritmo partita», ha spiegato Melotti. La settimana sarà intensa e si concluderà sabato con un nuovo e più significativo test: probabile sparring partner la Turris (non c’è ancora ufficialità perché i rapporti tra le tifoserie non sono idilliaci). Col Barletta, dopo la sosta, non ci sarà Camillo Ciano, squalificato. Hanno lavorato a parte anche capitan Schetter, Piscitelli e Cipriani.
La Città
Sogno Cavese elegge gli organi associativi e chiama a raccolta i tifosi
Venerdì 4 marzo, alle ore 20.30, presso la Sala Club Orizzonte a Passiano, l’associazione Sogno Cavese si riunirà, con tutti i suoi associati, per le elezioni del nuovo Consiglio Direttivo, del Collegio Sindacale e del Collegio dei Probiviri e le nomine dei rispettivi presidenti. Sarà un momento importante anche per tracciare un bilancio di questi primi 9 mesi di attività associativa durante i quali Sogno Cavese ha compiuto enormi passi avanti lungo la strada tracciata nell’Assemblea Costituente del 2 luglio dello scorso anno. Numerose le iniziative a scopo benefico e sociale, tante le idee partorite e messe in atto e grandi progetti da completare, col solo obiettivo di realizzare il Sogno di tutti i tifosi aquilotti: diventare parte integrante della vita della propria squadra del cuore.
Queste elezioni giungono all’alba di una fase cruciale, durante la quale Sogno Cavese compirà un passo importante verso quel Sogno. Pertanto, tutti gli associati sono invitati ardentemente a partecipare all’Assemblea di venerdì 4 marzo. Per chi non l’avesse ancora fatto, sarà possibile, in quella sede, rinnovare l’iscrizione e naturalmente sottoscrivere nuove adesioni, prima di procedere alle votazioni. Gli associati impossibilitati a presenziare potranno delegare una terza persona (associato Sogno Cavese) attraverso un modulo che riceveranno via e-mail. Visto il momento di particolare difficoltà calcistica, Sogno Cavese mira a raggiungere il più alto coinvolgimento degli appassionati aquilotti, per arrivare tutti uniti verso la realizzazione di un Sogno.
Associazione Sogno Cavese - Il Presidente p.t. Francesco Bove
Fonte: Il Portico
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