Tu sei qui: Economia e TurismoLa Cavese spera, il capitano accusa
Inserito da Andrea De Caro (admin), venerdì 2 luglio 2010 00:00:00
La corsa contro il tempo continua ed anche ieri è stata una giornata intensa per tutti i protagonisti della vicenda legata al destino della Cavese. L’Amministrazione comunale da una parte continua ad incitare i cittadini a contribuire alla raccolta fondi “Salviamo la Cavese” e dall’altra prosegue a tessere una fitta tela di incontri per aumentare il numero di imprenditori da coinvolgere nella futura società.
Tant’è che la “ricerca” si è spostata anche fuori Regione, dove, grazie alle amicizie ed alle conoscenze di uno degli imprenditori coinvolti nel salvataggio, il sindaco Galdi ha trovato altri interlocutori. Difficile dire se ci siano realmente le basi per ampliare la già nutrita cordata accorsa in soccorso del club. Anche perché per ora tutto resta fermo alle “parole” e solo l’incontro risolutore del 5 luglio presso lo studio del notaio Fasano potrà dire se c’è un futuro per la Cavese.
Attualmente è difficile dire quanto siano le possibilità di salvezza, ma Della Monica starebbe lavorando alacremente per chiudere tutte le varie situazioni e presentare entro il 5 luglio tutte le garanzie richieste dal sindaco e dalla cordata di imprenditori locali. In tal caso la situazione si risolverebbe in maniera positiva. Al contrario, nel caso in cui Della Monica non riuscisse a procurare tutta la documentazione richiesta, si aprirebbe il baratro sotto i piedi della Cavese.
Intanto, ieri al Comune c’è stato un nuovo incontro tra l’assessore allo sport, Adinolfi, ed il capitano degli aquilotti, Alberto Nocerino. Che con Bernardo e Schetter è stato uno dei pochi calciatori a sobbarcarsi l’onere di tessere i fili tra l’Amministrazione, la società ed i giocatori per trovare una soluzione. Ma a quanto pare, l’incontro non è stato proprio felice. Anzi, la decisione di stanziare i soldi della raccolta fondi dei tifosi per la prossima stagione e non per aiutare a colmare il “gap” degli stipendi arretrati dei calciatori ha creato non poco malumore.
«Mi sento umiliato. C’erano state fatte delle promesse dall’Amministrazione comunale - afferma capitan Nocerino - ma stiamo ancora aspettando. Ci era stato detto che i contributi dei tifosi sarebbero serviti a coprire la somma dei debiti della società verso i calciatori, ma ho appreso che non è così. Che quei soldi serviranno per la prossima stagione. Non era quello che ci era stato detto sia a me che ad altri compagni presenti in quel famoso incontro al Comune. Capisco che la priorità è quella di risolvere la questione con quei calciatori che hanno depositato il contratto aggiuntivo, ma non posso accettare che chi, come me e qualche altro, venga messo nel dimenticatoio. Ci abbiamo messo la faccia, abbiamo fatto il possibile per venire incontro alle esigenze della società e dell’Amministrazione e non è giusto esser trattati così. Per telefono mi hanno fatto una proposta davvero indecente e perciò mi sono sobbarcato 4 ore di auto per venire a parlare dal vivo. Noi abbiamo avuto fiducia in loro, così come abbiamo avuto fiducia durante l’anno nei dirigenti, e mi auguro che le promesse fatte vengano mantenute. Dopo 5 anni in cui ha dato tutto per questi colori, non vorrei avere un bruttissimo ricordo della Cavese».
La raccolta fondi tocca quota 170mila euro
Prosegue senza sosta la raccolta fondi lanciata dall’Amministrazione comunale di Cava de’ Tirreni poco più di una settimana fa. La decisione di rinviare tutto al 5 luglio ha consentito di mantenere viva l’iniziativa, che ha già ottenuto un successo eccezionale. Infatti, i contributi versati dai tifosi biancoblù ieri hanno toccato quasi quota 170mila euro.
Una somma incredibile di per sé, ma che è destinata a salire nei prossimi giorni grazie ai contributi di diversi commercianti metelliani e di alcuni imprenditori che non hanno voluto far parte della “cordata salva-Cavese”, ma che hanno comunque voluto dare il proprio aiuto. Non a caso, negli ultimi giorni sono apparsi diversi “anonimi” benefattori che hanno versato quote di ben 10mila ed anche di 15mila euro. Un segnale, questo, molto importante per incentivare anche altri imprenditori locali a fare la propria parte ed a dare quel contributo che potrebbe consentire alla raccolta fondi di centrare l’obiettivo 200mila euro. Un traguardo che solo una settimana fa sembrava impossibile.
Fonte: Il Portico
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