Tu sei qui: Economia e TurismoLa Coavisoc decide, Cavese in ansia
Inserito da (admin), giovedì 14 luglio 2005 00:00:00
E' arrivato il giorno della verità. Oggi la Coavisoc trasmetterà al Consiglio Federale l'elenco delle società in possesso dei requisiti idonei per disputare i rispettivi campionati. Quelle che, in pratica, in questi giorni sono riuscite a regolarizzare le situazioni pendenti. Il verdetto tiene l'intera città sulle spine. L'irregolarità commessa dalla Cavese? Aver presentato l'autocertificazione del legale rappresentante con un giorno di ritardo (il 1° luglio anziché il 30 giugno). Un errore, anche se solo formale, che l'ha fatta escludere dall'elenco delle società in regola. I tifosi biancoblù sono convinti che andrà tutto bene. «In un momento di grandissima crisi per tutto il calcio - sottolinea Enzo Gallo, ex amministratore pubblico e nel campo calcistico operatore di mercato da lustri - c'è bisogno di fare una riflessione a 360 gradi e di prendersi delle responsabilità, anche impopolari. Tagliare i rami secchi, ripulire dal marcio e dagli eccessi tutto il sistema, però, è difficile. Troppi gli interessi in gioco. Ma un segnale bisogna darlo. Cava merita questo premio e, soprattutto, lo meritano i suoi veri, grandi tifosi». Davanti ai bar, ai ritrovi degli ultrà, ai posti capisaldi del tifo biancoblù sarà il giovedì più lungo e snervante degli ultimi 30 anni metelliani. Le voci sull'operato della Coavisoc, tutte ufficiose e puntualmente smentite, parlano di un pugno di ferro anche nel grado d'appello da parte degli organi di controllo federali. Ma le stesse voci dicono anche di una Cavese che dovrebbe risultare a posto con i bilanci ed il Fisco. Un responso che potrebbe risultare come un vero e proprio terremoto per tutto il movimento calcistico nazionale e dal quale la Cavese spera di uscire vittoriosa. «Con tanto marcio in giro e con questa crisi che si respira - dichiara Della Monica - la Cavese ha le carte più che in regola nella sostanza per affrontare un campionato professionistico. Noi imprenditori cittadini in queste settimane stiamo organizzandoci per far diventare sempre di più la Cavese proprietà di tutta la città. Il sogno può trasformarsi in realtà se si dimostrerà di avere tutte le carte in regola». Ed i tifosi? Loro sono come non mai con i piedi ben piantati per terra. «Sono i dirigenti, vecchi e nuovi, i loro consulenti, a dover dare risposte alle domande che ci poniamo da sempre. Se hanno ben operato, perché la Coavisoc dovrebbe bocciarci?». Per quanto riguarda il ripescaggio in C1, tutto dipende dal ricorso presentato dalla Lodigiani. La società laziale si trova nella stessa situazione della Cavese. Ha già goduto del ripescaggio e, secondo il comunicato della Figc del 13 giugno scorso (punto 224/A), non può più godere di tale beneficio. I laziali si oppongono sostenendo che, quando si tratta di categorie diverse, il precedente non vale. Il ricorso si discute oggi. La Cavese non può far altro che tifare per la Lodigiani. E quindi per sé stessa.
Fonte: Il Portico
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