Tu sei qui: Economia e TurismoLa Di Martino nella storia dell'atletica
Inserito da (admin), mercoledì 14 febbraio 2007 00:00:00
Antonietta Di Martino non si ferma più. La 29enne atleta cavese ha ottenuto il record italiano al coperto del salto in alto, superando la misura di 2 metri nel meeting internazionale svoltosi nel Palazzetto dello Sport di Banska Bystrica, in Slovacchia. Solo venerdì scorso, in Romania, la Di Martino aveva eguagliato l'1,98 di Antonella Bevilacqua, realizzato nel '94 ad Atene. In Slovacchia, la Di Martino ha mostrato subito di essere in grandissima forma. Ha superato alla prima prova 5 misure (1,80 - 1,85 - 1,88 - 1,91 - 1,94). Ha poi avuto difficoltà nell'avere ragione dell'1,97 (misura valicata solo al 3° tentativo). Quindi l'exploit ai 2 metri: fallita di un soffio la prima prova, la Di Martino ha superato abbondantemente l'asticella in quella successiva. Ha poi tentato i 2,02 senza successo, mentre la solita rivale, la bulgara Venelina Veneva, vinceva la gara a 2,02, miglior prestazione mondiale stagionale.
Raggiante dopo il raggiungimento del record, l'atleta cavese adesso guarda con rinnovato ottimismo a nuovi traguardi: «Mi sento bene, finalmente ho messo alle spalle i miei guai fisici. Potevo saltare questa misura già in Romania, è arrivata adesso e sono stravolta dalla gioia. Non mi sembra vero: fino a poco tempo fa pensavo addirittura di smettere, ora invece voglio migliorare ancora il mio personale e prepararmi per gli Europei di Birmingham, sempre indoor, e soprattutto per i Mondiali di Osaka, in Giappone, a fine agosto. In quell'occasione vorrei tanto guardare al record italiano di Sara Simeoni, il mito mio e di una generazione intera». Ed i primi complimenti sono arrivati proprio dal mito: «Antonietta è stata bravissima e penso che non si fermerà qui - ha previsto la Simeoni - Risolti i problemi fisici, è andata in crescendo di risultati».
Già, i problemi fisici. La Di Martino sin da ragazza ha mostrato di possedere doti naturali che l'avrebbero portata lontano, ottenendo buoni risultati dapprima nell'eptathlon (un personale di 5.687 punti), per poi dedicarsi esclusivamente all'alto. Purtroppo, una serie di infortuni, soprattutto ad una caviglia, le hanno frenata la carriera. Ora che sembra aver risolto gli acciacchi, Antonietta punta in alto, in particolare a quel 2,01 che rappresenta il record nazionale assoluto, ottenuto in due occasioni, addirittura nel '78, proprio dalla Simeoni. «Vorrei provare già sabato, ai Campionati Italiani in programma ad Ancona, i 2,03. Se non prendo adesso il coraggio a piene mani, quando troverò più la forza di tentare?», dichiara tutta felice la Di Martino prima di congedarsi per sottoporsi al rito dell'antidoping. «Non mi scappa - racconta ridendo - è più di un'ora che ci provo. Colpa dell'emozione, delle tante telefonate ricevute e fatte. Un bacio a tutti i miei concittadini, a chi mi vuole bene, a Massimo, il mio fidanzato, ed a Davide, il mio allenatore».
Il suo allenatore: «Lo sapevo, presto supererà i 2,01»
Lui, quei 2 metri saltati ieri da Antonietta Di Martino, li vedeva da un pezzo: Davide Sessa, l'allenatore della saltatrice di Cava, era ed è convinto della forza e dei mezzi tecnici di Antonietta Di Martino. Al punto che ora sente di sbilanciarsi ancora di più: «Sono sicuro che entro la fine dell'anno, mi auguro in Giappone ai Mondiali in programma ad agosto, Antonietta farà cadere il muro di quel 2,01 della Simeoni - dichiara convinto al termine dell'allenamento della Nocerina, dove fa il preparatore atletico, non appena avuta la notizia del record - perché ora tutti gli elementi giocano a suo favore: ha gamba, forza, la mente finalmente sgombra da cattivi pensieri». Gli stessi che nel 1999, dopo essersi trovata con una caviglia fracassata, dolori fortissimi alla tibia ed una schiena a pezzi, le avevano suggerito un prematuro ritiro dall'attività agonistica. La passione per il salto in alto la portò alla Vis Nova di Salerno, società della città capoluogo, dove iniziò come istruttrice, abbandonando le competizioni. Lì conobbe Davide Sessa, che pian piano la convinse a rivedere la sua decisione.
«La ripresa è stata lunga e tormentata - racconta il tecnico della Di Martino - ma la classe c'era e, dopo un intervento riuscito a Pavia, Antonietta è andata migliorandosi anno dopo anno. La seguo dal 2003 e non è passata stagione senza segnare progressi. Ora è nel pieno della maturità di atleta e di donna. I suoi miglioramenti sono costanti e questo è importante. Nel ranking mondiale in questo momento è 4ª e vuol dire tanto, anche perché ha un differenziale di non poco conto da superare. A suo vantaggio va detto che Antonietta non ha picchi, ma miglioramenti graduali, che sono molto significativi: 1,93, poi 1,95, quindi 1,98 in Romania. Ora sono giunti questi benedetti 2 metri, che hanno parecchio significato, soprattutto a livello psicologico. Per l'esperienza accumulata dico che è l'anno buono. Ancora un po' di pazienza ed Antonietta volerà, anche outdoor, sopra i 2 metri. Li vale, li merita e sono certo che già a Birmingham, agli Europei indoor che si terranno nella prima settimana di marzo, potrà superare il mito della Simeoni».
Intanto, Davide ed Antonietta si troveranno sabato ad Ancona per i Campionati Italiani. Lui dopo aver assistito Paolo Specchia nella seduta di rifinitura prima della partita che la Nocerina gioca a Vasto. Lei di ritorno dalla Slovacchia e dopo un brindisi obbligatorio a Cava ed al gruppo sportivo delle Fiamme Gialle, la società di cui Antonietta Di Martino è portacolori.
Fonte: Il Portico
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