Tu sei qui: Economia e TurismoLa rinascita di Stellone
Inserito da Il Mattino (admin), martedì 11 dicembre 2001 00:00:00
Mancavano pochi giorni alla partenza per il ritiro a Brusson. Roberto Stellone (nella foto in alto) era gasatissimo. Reduce da una stagione sfortunata, non vedeva l'ora di riprendere ad allenarsi con i compagni, a giocare ed a fare gol. L'ultima stagione per lui si era rivelata tra le più sfortunate: la Serie A vista e non vista per un serio infortunio al ginocchio riportato nel ritiro a Bisceglie. Non bastasse, il suo Napoli, poi, era retrocesso. Stellone non vedeva l'ora di riprendere. Dalla Serie B, ma con la maglia del Napoli. Una maglia fortemente voluta, a costo di dire no al Verona ed alla Serie A. Gli sarebbe piaciuto che, già prima della partenza per Brusson, i dirigenti onorassero una vecchia promessa: rivedere il contratto in scadenza nel 2004 e ritoccarlo. Nella durata e nell'entità (500 milioni). Niente da fare. Al punto tale che lui, preso dalla rabbia, un giorno ebbe a dire: «Fa nulla, vuol dire che si ritroveranno un calciatore svogliato...». Solo un momento di rabbia e niente altro. Infatti, il tempo di iniziare il ritiro, il tempo, soprattutto, di conoscere un allenatore come De Canio, dalla forte personalità, per placare la rabbia e mutare l'atteggiamento. «Ho detto quella frase in un momento di... Mah, lasciamo perdere... Come si fa ad andare in campo e pensare di essere svogliato? Darò sempre il massimo, anche se il contratto non verrà rivisto». Pochi giorni dopo arrivò Corbelli (nella foto al centro) nel ritiro di Brusson. Concordò con il bomber di rivedere il contratto a quota dieci gol. Corbelli sostiene di aver detto: «10 gol, in campionato». Stellone, naturalmente, è di diverso avviso: «I 10 gol? Nella stagione». Ovvero, Coppa Italia compresa. «Non c'è problema. Vada pure per i dieci gol in campionato - glissa Stellone, che sta vivendo il momento più fulgido della sua carriera -, ma non vorrei che, dopo aver segnato altri due gol, Corbelli cambi ancora idea, riveda il patto: "No, intendevo 10 gol segnati tutti con il destro..." oppure, "No, 10 gol, con tiri da fuori area..."». Ha rivisto in tv i suoi due gol? «Sì, in televisione, il primo mi è parso più bello di come l'ho... visto in campo. Pensavo di essere stato scoordinato, invece ho compiuto un bel gesto atletico». Le manca la serie A? «Sì». E se, a gennaio, un grande club volesse Stellone? «In un grande club già vi gioco». A chi deve dire grazie Stellone? «A tanti, ma soprattutto a Viscidi, uno come Sacchi, come Zeman. Mi migliorò tatticamente, nei movimenti, quando ero nella Lodigiani». Chi era il suo idolo? «Van Basten». Ora, il Napoli è lanciato verso la A. «No, non abbiamo fatto ancora niente. Siamo a cinque punti dalla quarta, la Reggina». Le due vittorie, però, vi hanno rilanciato. «Sono state importanti soprattutto perché siamo riusciti sempre a rimontare gli svantaggi». Avete la convinzione di farcela? «Sì, ma non bisogna esaltarsi ora, come non ci siamo depressi dopo le due sconfitte». Vi manca il San Paolo? «Sì, tanto, anche per le pessime condizioni del terreno di Benevento. Ci mancherà di più il San Paolo se dovessimo continuare a fare bene..».
De Canio: "Il Napoli c'è, ma i problemi sono tanti"
De Canio (nella foto in basso) non riesce a capacitarsi. Due sconfitte, con Messina e Reggina, avevano fatto sì che si creasse un clima di disfattismo. Due vittorie, con Palermo e Cosenza, hanno fatto dire a tanti: «L'avevo detto: questo Napoli è da A». De Canio non ci sta. Da persona seria ed equilibrata quale è, rivolge un invito a tutti quelli che hanno facili cambi di opinione, che sono specializzati a salire sul carro dei vincitori ed a scendere da quello dei perdenti, che hanno memoria labile. «Occorre equilibrio. In campo, per la squadra, fuori del campo, per chi esprime giudizi. Due vittorie non devono farci sognare. Sia perché siamo sempre a meno cinque punti dal quarto posto, sia perché non dobbiamo mai dimenticare da dove e come siamo partiti. Spesso, capita anche a me di arrabbiarmi, di non comprendere qualche errore della squadra. A mente fredda, poi, mi dico: "Non dimenticare quanto stai dicendo dal ritiro a Brusson..."». Viene chiesto a De Canio se è almeno lecito sognare: «Non ci sto ad illudere i napoletani. Chi ci segue non va ingannato. Possiamo competere con gli altri, ma al momento non ci siamo. Ho detto che è stato bello vedere giocare il Napoli contro il Cosenza, ma bisognerà dare continuità ai risultati. Questa continuità potrà verificarsi se tutti staranno bene fisicamente, se andremo a giocare su un terreno migliore, se ci saranno condizioni diverse». Ovvero, se Stellone, Vidigal saranno sempre protetti dalla dea bendata; se si ritornerà a giocare al San Paolo (chi, per farsi bello, disse che entro Natale il Napoli avrebbe giocato a Fuorigrotta?); se anche la questione societaria verrà chiarita. «Il Napoli è a meno cinque. Se siamo in ritardo, significa che qualcosa non quadra. Se tutto andrà bene, anche il Napoli, come Samp e Vicenza, potrà inserirsi nella lotta dove ci saranno anche Como e Modena - aggiunge il tecnico, al momento l'unico credibile del Napoli - Abbiamo recuperato Stellone e Vidigal, ma ancora ho nella mente le critiche per averli utilizzati in altre gare. Dovevamo essere il Napoli e li dovevamo recuperare per forza. Li avevamo recuperati in fretta e ci fu chi ebbe a ridire... Non sono lamentele le mie. È stato difficile gestire i casi-Stellone, Vidigal, Bigica, Moriero: tante preparazioni diverse, tutti erano infortunati». Il caso-Mancini? «Gli ho ricordato che anche la gioia deve essere controllata. È un professionista ed indossa la maglia del Napoli. Ha doveri verso i ragazzini che ci seguono. Sarà multato? C'è un regolamenrto interno da rispettare». Mancini ha chiesto scusa per il suo comportamento e si è detto pronto ad accettare ogni decisione della società.
Napoli-Siena: dove?
Dove si giocherà Napoli-Siena? Per il 23 al «Santa Colomba» sono programmate Benevento-Chieti e Napoli-Siena. Sinora non c'era stata concomitanza. Verrà chiesto alla Lega di spostare la data di Benevento-Chieti? Difficilmente verrà posticipata alla vigilia di Natale. Sarà anticipata al 22? E, poi, in quale condizioni verrà trovato il manto erboso che già è imperfetto. Non si esclude che si prenda in esame altra soluzione: Avellino, ad esempio, ricomponendo certi litigi. Anche il campo di Cava de' Tirreni è occupato: Cavese-Acireale. Capitolo infortunati: Caruso è ancora fermo; Baccin ha un trauma al piede destro; per Sesa algia all'adduttore sinistro. Bocchetti ha ripreso, mentre per Saber ancora lavoro differenziato.
Fonte: Il Portico
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